Posted on 13 Giu, 2016 by Aeris --- 3 commenti

Negli ultimi mesi il fandom delle CLAMP è stato bombardato a tappeto da un sacco di novità: il ritorno di xxxHolic: Rei, il capitolo conclusivo di Tsubasa World Chronicle e l’annuncio di un nuovo manga – e Artbook – di Card Captor Sakura (e pure l’anime!). La diretta conseguenza è che sono diventata monotematica più o meno ovunque (sì, lo so che negli ultimi due mesi ho parlato solo di Saint Seiya, ma questo articolo ho iniziato a scriverlo a Febbraio), tanto che un paio di persone estremamente coraggiose sono venute a chiedermi qualche consiglio su quali manga leggere e quali scartare. Lì per lì mi sono trovata piuttosto spiazzata perché è difficile consigliare qualcosa di un gruppo in attività da più di 25 anni e con oltre 20 titoli alle spalle; soprattutto se molti dei loro lavori sono votati al crossover e si rischia di vederne l’inizio da una parte e la conclusione in un’altra. Il che ci porta direttamente a questo post, da leggere come un piccolo manuale d’istruzione per affrontare il CLAMPverse senza perdersi nulla di davvero importante (perché qualcosa lo perderete di sicuro, ma potrete recuperarlo successivamente in caso il tunnel sia di vostro gradimento).

Le basi (un paio di cose da sapere)

CLAMP: CHI SONO
Sono 4 mangaka in pista dal 1989. Hanno incominciato con gli shojo, ma con il tempo hanno pubblicato anche shonen, josei e seinen. Tra serie brevi e non, concluse ed in corso, hanno all’attivo oltre i 25 lavori e, tra le altre cose, sono famose per l’assenza di assistenti, i numerosi cambi di stile ed una scarsa capacità di concentrazione. Nel senso che non riescono a stare ferme troppo a lungo su una stessa opera… tipo che, tra il 1989 ed il 1996, sono riuscite a concludere 11 serie iniziandone all’incirca 14.

I FINALI: CHE NON ESISTONO, DICONO
Questa è forse la più grossa leggenda metropolitana che circola sul loro conto, e: no, non è vero. Il fatto è che si tende a confondere le opere in corso con quelle interrotte ma, a conti fatti, le uniche due serie che davvero non danno più segni di vita da anni sono X e Clover. Sulla prima ci torneremo più avanti, sulla seconda il discorso è più complesso e ci dovremmo agganciare alla chiusura della rivista ed alla diretta sospensione dell’opera, ma la verità è un’altra: Clover, anche se interrotto, ha (per il momento) un suo preciso finale e non necessita di una conclusione in senso stretto (anche se inizialmente erano in programma altri due numeri), sta bene anche così com’è. Poi ci sono le opere in corso che sono, appunto, in corso. Non sono realmente interrotte e vengono riprese – e abbandonate – regolarmente a seconda delle serializzazioni di punta; il che comporta una dilatazione temporale sulla pubblicazione di alcune opere che potrebbero trovare la conclusione in tempi più brevi. Lo so, sembra un’agonia il dover aspettare mesi – o anche anni – tra un capitolo e l’altro, ma in realtà un vantaggio c’è: non ci sono inutili capitoli filler.

ORIENTAMENTO SESSUALE: QUESTO SCONOSCIUTO
Non è una precisazione fondamentale perché mi rendo conto che possa apparire come un “mettere le mani avanti”, ma è un qualcosa che voglio approfondire ugualmente, soprattutto per tutti coloro che tendono ad avere un approccio troppo occidentale alla lettura dei manga. Con le CLAMP i sentimenti possono avere differenti forme, e questi si sviluppano a prescindere dal sesso, dall’età ed anche dalla specie. Per queste autrici non esiste l’essere una donna, un uomo o addirittura un oggetto, per loro esiste soltanto il sentimento. Questo concetto, abbastanza frequente nei manga/anime in generale, nelle CLAMP si trasforma in una vera e propria regola, rimbombando chiaramente nella loro opera di esordio, RG Veda, per poi riecheggiare in modo più o meno esplicito in tutta la loro produzione, soprattutto in lavori come Card Captor Sakura e Wish. A tal proposito, la stessa Ohkawa dichiarò:

I am glad that the readers are happy that Sakura and Syaoran got together, but that anyone would think it’s because they make a normal couple… it’s a little disconcerting. Sakura didn’t chose Syaoran because he’s a boy close to her in age. If Syaoran had been a girl, if they had been far apart in age, as long as he was still Syaoran, I think Sakura would have fallen in love with him. It’d sadden me if you thought they’re a good couple because they’re normal.

In breve: non esiste un preciso orientamento sessuale da parte dei personaggi, esiste solamente l’amore che, a sua volta, può assumere infinite forme, da quella omosessuale a quella eterosessuale (ed altre ancora). E’ un dettaglio ed una sfumatura importante da cogliere, perché tutto nel CLAMPverse si basa su questo semplice concetto, e la verità è che adoro questo loro approccio così delicato ai sentimenti (e al fanservice) annullando qualsiasi tipo di “incasellamento” (cosa che, tra l’altro, fanno regolarmente anche con i villain), ed è la ragione per cui mi sorbisco tutte le loro opere da quasi 20 anni, anche quando di molte potrei farne volentieri a meno. Al massimo possiamo sottolineare che – per le CLAMP – l’amore tende ad essere qualcosa di molto definitivo e spesso distruttivo, tant’è che è davvero raro imbattersi in personaggi in grado di innamorarsi in più di un occasione, eppure – le poche volte che avviene questa magia – riusciamo ad intravedere situazioni bellissime: persone che si innamorano (o credono di esserlo) senza un preciso orientamento sessuale, dimostrando di essere a proprio agio con chiunque, a prescindere dal sesso o dall’età, senza porsi domande o provare imbarazzo e disagio per la situazione. Ed è una cosa meravigliosa.

CROSSOVER: NIENTE PANICO
Diverse persone mi hanno chiesto se fosse necessario imbarcarsi in tutte le loro opere per riuscire a seguire le varie storyline che si intrecciano tra un manga e l’altro, e la risposta è: no, non è obbligatorio. Qualsiasi opera delle CLAMP (ad eccezione probabilmente di xxxHolic) è autosufficiente e non necessita della lettura di altro (a meno che non si tratti di seguiti diretti come Magic Knight Rayearth 2, Tsubasa World Chronicle, xxxHolic: Rei o il nuovo Card Captor Sakura), al massimo esistono delle opere caldamente consigliate al fine di non perdersi pezzi di background qua e là. Quindi ripeto, niente panico: non sentitevi in obbligo di recuperare qualsiasi cosa per iniziare la lettura di uno Tsubasa o di un X, li capirete alla perfezione anche senza sciropparvi Card Captor Sakura o Tokyo Babylon. Certo, chiaramente vi mancheranno gli elementi per comprendere pienamente il passato di alcuni personaggi o per afferrarne le varie citazioni e camei, ma l’intreccio – insomma, la storia – sarà a portata di chiunque. Il vero pericolo in realtà è l’esatto opposto: conoscere certi personaggi innesterà in voi il desiderio e la curiosità di recuperare tutto ciò che li riguarda. Io, il tunnel, l’ho cominciato così.

Sette manga da leggere (e qualche consiglio)

La mia è una selezione molto personale, lo ammetto, ma penso sia quella che riesce meglio a riflettere lo stile di questo gruppo, restringendo il campo a sette bellissime storie che, al massimo, vi faranno venir voglia di recuperare tutto quello rimasto fuori che, precisiamolo, non è escluso perché non meritevole di attenzione: semplicemente non penso che sia fondamentale per la comprensione del CLAMPverse. In poche parole, scusatemi, nell’elenco non troverete Clover e Drug & Drop (ma li amo tantissimo lo stesso, voglio ribadirlo).

SE MIA MADRE NON MI VUOLE, PERCHE’ SONO VENUTO AL MONDO? CHI E’ CHE HA BISOGNO DI ME?

#1 RG VEDA: serializzato tra il 1989 ed il 1996, si compone di 10 tankobon. In Italia è stato pubblicato dalla Planet Manga (20 numeri) e successivamente ristampato in un formato simile all’originale dalla Magic Press.

Il ribelle Taishakuten, dopo aver decapitato l’Imperatore Celeste, si è autoproclamato nuovo sovrano del Tenkai. 300 anni dopo, Yasha-o, il cui clan è stato sterminato, parte in compagnia del piccolo Ashura alla ricerca delle Sei Stelle destinate a sconfiggere Taishakuten.

PERCHE’ LEGGERLO: è il mio manga preferito e vi farà guadagnare tantissimi punti nel mio cuore. Potete anche essere Shakisti o Clerith come la sottoscritta, ma niente vi farà volare in cima alla lista delle persone più meritevoli della mia attenzione come la lettura e l’amore per RG Veda. Non è un caso che tutti i miei più cari amici lo abbiano letto ed amato, fidatevi. Detto questo, è semplicemente l’opera più importante delle CLAMP. Il che non vuol dire che sia necessariamente il loro lavoro migliore in senso stretto (anzi, RG Veda è dannatamente imperfetto e ha un sacco di problemi), tuttavia è l’opera di esordio del quartetto e contiene tutto quello che per le CLAMP è fondamentale: plot twist, destino, solitudine, crudeltà, bellezza, speranza, dolcezza, sacrificio, sangue e amore. Ma è anche un manga con un grandissimo valore storico: RG Veda ha infatti distrutto il genere shojo per com’era conosciuto sino agli anni 90. Ha ridefinito completamente il target non solo dal punto di vista stilistico, ma anche su quello concettuale. Ha dimostrato che anche gli shojo manga potevano mantenere impostazioni grafiche simili agli shonen, e che sfondi, paesaggi e retini che non contemplassero unicamente decorazioni floreali non erano prerogativa di un pubblico maschile. RG Veda è un manga violento, sanguinario e totalmente insensato; ma è anche un fumetto che mostra con estrema chiarezza qualsiasi genere di amore, senza per questo mettere delle etichette ben definite sui propri personaggi. Per uno shojo del 1989 era semplicemente rivoluzionario.
DA LEGGERE CON: niente, RG Veda è uno dei pochissimi manga delle CLAMP che al momento non sfocia in seguiti o crossover. Molti dei suoi personaggi compariranno in Tsubasa Reservoir Chronicle, ma saranno completamente slegati dagli avvenimenti del manga originale.
NOTE: chi ha letto RG Veda si riconosce, tra le altre cose, per come se la ride quando X viene accusato di essere troppo violento dalla casa editrice, e non perché non lo sia, chiariamoci, ma perché a confronto di Veda è una schermaglia da quattro soldi. Non a caso, proprio come X, anche RG Veda ebbe diversi problemi in fase di serializzazione e fu spesso accusato di essere troppo distante dal target (shojo) della rivista. Resta comunque un manga molto difficile da amare e di solito crea sentimenti contrastanti, che vanno dalla venerazione al rigetto più totale. Buffo, ma penso che volesse fare esattamente questo.

TU ODI TOKYO?

#2 TOKYO BABYLON: uscito in Giappone tra il 1990 e 1993, si compone di 7 numeri. In Italia è stato pubblicato dalla Planet Manga e poi dalla d/visual.

Subaru è il  tredicesimo capo della famiglia Sumeragi, la più importante e potente dinastia di onmyouji dell’intero Giappone. Il suo compito è quello di proteggere Tokyo dagli spiriti maligni attraverso l’uso di esorcismi ed arti sciamaniche. Ad aiutarlo e sostenerlo nel suo lavoro ci saranno sempre la sorella gemella Hokuto ed uno strano tizio che sostiene di essere perdutamente innamorato dello stesso Subaru, Seishiro Sakurazuka.

PERCHE’ LEGGERLO: Tokyo Babylon è una finestra aperta sulla capitale del Giappone; è un manga che picchia duro sulla società, su Tokyo ed i suoi abitanti. Nel frattempo riesce pure a dare vita ad una delle storie più crudeli che mente umana abbia mai partorito, e riesce a farlo grazie ad un delicato equilibrio di specchi ed opposti, come se le vie di mezzo e le sfumature non esistessero; perché tutto, in Tokyo Babylon, si riduce ad essere o bianco o nero. E poi c’è Subaru, che è tipo il mio personaggio preferito quando si entra nell’ambito fumettistico.
DA LEGGERE CON: Tokyo Babylon non ha un finale ben definito e per certi versi è da considerarsi come la diretta anticamera di X. Molti degli avvenimenti di Tokyo Babylon saranno ripresi e sviluppati durante la storia di Kamui & comp., quindi è abbastanza consigliabile recuperare anche questo titolo affinché non si perdano preziosi elementi narrativi in giro.
NOTE: Subaru è l’emblema della sventura. In vita mia non ho mai conosciuto nessun essere umano più lontano della felicità. Per quanto le cose possano andare male, avrò sempre la certezza che per Subaru andranno peggio. Questo ragazzo ha bisogno di essere amato, salvatelo, vi prego.

NON TUTTI SONO DESTINATI AD ESSERE FELICI.

#3 X (X/1999): serializzato a partire dal 1992, si compone attualmente di 18 volumetti. L’opera è interrotta in patria dal 2003 e in Italia è arrivata in tre diverse edizioni; prima ad opera della Jade, poi della Planet Manga ed infine della J-Pop. I tankobon seguono la suddivisione dei 22 Arcani Maggiori, quindi la serie dovrebbe comporsi di un totale di 21 numeri (al quale va aggiunto il Volume Zero, rappresentato dal primo Artbook). Sì, siamo praticamente alla fine e non riusciamo a vederla, ‘co cane.

La fine del Mondo è vicina e il destino della Terra è in mano a Kamui. Il ragazzo dovrà decidere se schierarsi con i Sette Draghi della Terra o con i Sette Draghi del Cielo, rispettivamente portatori di distruzione e salvezza. E viceversa, dipende dai punti di vista.

PERCHE’ LEGGERLO: è la loro opera più imponente e sicuramente quella di maggior richiamo assieme a Card Captor Sakura. X è il diretto discendente di RG Veda, e da lui prende diversi elementi quali la lotta contro il destino e le profezie, nonché l’ostinazione nel raggiungere i propri desideri, tema che successivamente diventerà il generatore narrativo di xxxHolic. X è anche l’opera con cui le CLAMP hanno definitivamente sfondato con il grande pubblico, tanto che è impossibile non accorgersi di quanto si siano ammorbidite negli anni seguenti, riuscendo a creare dei lavori che non contemplassero unicamente disgrazie, tragedie e decapitazioni. Nonostante l’intero manga si regga sul pretesto narrativo della fine del Mondo, è importante notare come in realtà, del destino della Terra, non gliene freghi davvero niente a nessuno, perché in X contano soltanto i desideri dei suoi protagonisti. E’ una cosa molto divertente, questa, perché sono abbastanza convinta che se Sigilli e Messaggeri combattessero per l’ultimo onigiri sulla faccia della Terra, X sarebbe bellissimo uguale.
DA LEGGERE CON: in senso stretto, X non ha bisogno di niente ed è perfettamente seguibile senza la lettura di nessun’altra opera; persino le storie di Subaru, Seishiro e Hokuto saranno affrontate in corso d’opera, di conseguenza l’unica cosa che vi resterà da fare sarà decidere se approfondire o meno il background di molti personaggi. In questo senso è quindi altamente consigliabile la lettura di Tokyo Babylon (magari prima, però, dato che X vi spoilera il finale). A tempo perso potete provare a recuperare la Trilogia del CLAMP School Collection; in X ritroverete infatti quei tre pischelli ed incomprensibilmente saranno pure persone serie.
NOTE: la scusa ufficiale per la sospensione di X è il finale troppo violento e quindi distante dal target della rivista. Chi ha letto RG Veda di solito si fa due risate di fronte a questa affermazione, perché ancora oggi siamo tutti consapevoli che non possa esistere niente che vada oltre quel mattatoio di 10 numeri. Altre voci di corridoio sostengono che l’interruzione sia invece collegata a terremoti ed altri problemi legati direttamente alla società Giapponese, ma anche qui rimane lecito domandarsi quanto ci possa essere di veritiero, se consideriamo che il finale di X resta una delle conclusioni più attese in ambito fumettistico. Molti sostengono invece che le CLAMP si siano incartate e che non abbiano una conclusione e questa, forse, è la sola idea che mi sento di dover respingere: sono infatti convinta che il finale ci sia, e che addirittura sia già stato disegnato per buona parte, e quello che mi porta a pensarlo è che se sono riuscite a concludere l’intreccio di Tsubasa (che aveva una serializzazione settimanale), possono districare i fili di qualsiasi cosa. La mia personalissima idea è che X sia stato messo da parte affinché le autrici potessero concentrarsi su Tsubasa e Holic che, negli ultimi dieci anni, hanno dominato l’attività lavorativa del quartetto, a tal punto che ormai non fanno altro che aprire e chiudere nuove serie a riguardo. Niente di più facile che per tornare a lavorare su X ci sia bisogno di un totale impiego di energie e serenità, dato che anche a livello grafico è qualcosa di mostruoso ed imponente.

IO NON DESIDERO LA NASCITA DI UNA NUOVA COLONNA PORTANTE.

#4 MAGIC KNIGHT RAYEARTH (1&2): pubblicato in Giappone tra il 1993 e 1996, Magic Knight Rayearth si compone di due differenti archi narrativi suddivisi in 6 numeri (3 per serie). In Italia è stato stampato (e ri-stampato) dalla Star Comics.

Sulla Terra tre ragazze semplici e gioiose fanno un viaggio inaspettato in un’altra dimensione. Quando scoprono che il Regno non è un’illusione, insieme fanno la promessa di salvar la Principessa (giuro, la storia è questa).

PERCHE’ LEGGERLO: Rayearth è il manga con cui le CLAMP sdoganeranno ufficialmente il loro personale concetto di multiverso, riuscendo a dare una precisa collocazione a tutti i loro lavori, tant’è che Mokona sarà citato ufficialmente in xxxHolic dalla stessa Yuko. Inoltre segna il debutto delle CLAMP con il genere mecha, e non è assolutamente un fatto da prendere sotto-gamba, se consideriamo che Magic Knight Rayearth è riuscito ad avere un grande seguito in un momento critico per il genere in questione, a maggior ragione se pensiamo che si tratta di un ibrido fantasy, all’epoca ancora rarissimo da trovare. In effetti, nonostante siano grossi ed alti quanto dieci palazzi messi uno sopra l’altro, i robottoni di Rayearth tendono a passare incredibilmente inosservati, tanto che molto spesso mi scopro a pensare cose assurde, tipo: Ah, già! Ci sono anche loro. E dire che hanno pure un design parecchio figo.
DA LEGGERE CON: assolutamente niente. La storia di Rayearth non sfocia in prequel o sequel nonostante, paradossalmente, sia quella che più di ogni altra ne avrebbe l’occasione.
NOTE: arrivato in Italia nel 1997 grazie all’anime, Magic Knight Rayearth ha rappresentato – per molti di noi – il battesimo di fuoco con le CLAMP. Inizialmente giocoso, scanzonato ed autoironico, nemmeno lo avevamo preso troppo sul serio, e poi niente, ci ha preso tutti a schiaffi con il finale della prima stagione, distruggendo i nostri sentimenti e costringendoci ad andare in analisi.

ANDRA’ TUTTO BENE.

#5 CARD CAPTOR SAKURA: serializzato tra il 1996 e il 2000, Card Captor Sakura si compone di 12 tankobon. Da pochi giorni è partita la serializzazione del Clear Card Arc, ambientato a seguito della time-skip con cui si conclude il manga originale (per ora). In Italia la serie è edita dalla Star Comics.

Le Carte di Clow, il più potente Mago mai esistito, si sono disperse per la città di Tomoeda. Sakura Kinomoto, 10 anni, dovrà ri-acchiapparle e sigillarle nuovamente nel libro.

PERCHE’ LEGGERLO: perché è bellissimo, dolcissimo e colmo di talmente tanta positività che ti fa pensare che non possono essere state le CLAMP a scrivere e disegnare davvero questa cosa, sul serio. Card Captor Sakura resta comunque il manga più “commercialmente” importante delle CLAMP, e non è certo un caso che siano proprio i suoi protagonisti gli indiscussi simboli di Tsubasa Chronicle  (anche se non sono loro in senso stretto). Detto questo, è un pezzo fondamentale del CLAMPverse, e non solo perché strettamente collegato con Holic e Tsubasa, ma pure per il contributo fondamentale che le autrici sono riuscite a dare al genere delle majokko. Sakura è infatti una delle maghette più importanti degli ultimi 20 anni, e a renderla tale non ci sono solamente i vestiti di Tomoyo, i suoi bellissimi scettri o la sua storia d’amore con Syaoran (seriamente, una storia d’amore che non finisce in tragedia è un miracolo nel CLAMPverse), ma c’è anche la sua innata capacità di affrontare con delicatezza e positività la sua intera missione. Non tutti se ne rendono conto, ma Sakura va potenzialmente incontro a delle catastrofi. La grandezza delle CLAMP, in questo caso, è il riuscire a non farcele nemmeno percepire, e a metterci nelle condizioni di pensare che l’intera storia sia una favoletta; e lo è, tranquilli, infatti le favole spesso hanno dei risvolti davvero macabri, ai limiti dell’orrore. Sakura rischia di veder scomparire la luce, l’amore e la vita intera. Nel secondo film dovrà addirittura rinunciare al suo sentimento più prezioso per salvare le esistenze di tutti; eppure lo fa, procede a testa alta con positività al motto di Andrà tutto bene. Il risultato è che noi lettori non lo avvertiamo nemmeno, il pericolo a cui Sakura va costantemente incontro, ed è questo che la rende davvero speciale.
DA LEGGERE CON: attualmente l’unico titolo che mi sento davvero di consigliare a riguardo è il sequel diretto appena cominciato in Giappone. Con Tsubasa e Holic il discorso è molto più complesso e lo affronteremo più avanti.
NOTE: sono abbastanza sicura che l’ultimo numero di Card Captor Sakura sia il volume che ho letto più volte nel corso della mia vita. E’ un finale bellissimo, perfetto e ricco di soddisfazioni, una di quelle conclusioni che proprio ti fa pensare che hai speso bene il tuo tempo; realizzi che la fiaba è finita e che tutti vivranno finalmente felici e contenti; che è un po’ la stessa ragione per cui vomito arcobaleni sul finale di Final Fantasy IX, in fondo.

IL VOSTRO DESTINO ERA QUELLO DI INCONTRARVI.

#6 TSUBASA RESERVOIR CHRONICLE: pubblicato a cadenza settimanale tra il 2003 ed il 2009, è composto da 28 numeri ed è arrivato in Italia grazie alla Star Comics. Tra il 2014 ed il 2016 è partita la serializzazione del suo seguito, Tsubasa WoRLD CHRoNiCLE, formato da 3 numeri.

I ricordi della Principessa Sakura si sono improvvisamente dispersi per le dimensioni. Per evitare che la ragazza perda la vita, Syaoran intraprenderà un viaggio attraverso diversi mondi alla ricerca delle piume della Principessa. Ad affiancarlo nell’impresa ci saranno Kurogane e Fay, rimasti casualmente (!!!) intrappolati in questa caccia al tesoro.

PERCHE’ LEGGERLO: c’è Fay. E se non conoscete Fay, non potrete mai capire la sensazione di voler proteggere qualcosa di bellissimo, purissimo e dolcissimo. Fay è un essere adorabile e perfetto, ed è stato il primo ed unico personaggio in grado di far tremare il primato di Subaru nel mio cuore (poi ho pensato che, in fondo, Fay può contare su tante persone che gli vogliono bene, quindi sono tornata da Subaru). E’ impossibile non amarlo, e se esiste qualcuno in grado di odiarlo, io non lo voglio conoscere. Detto questo, Tsubasa è semplicemente – al momento – il manga migliore delle CLAMP. No, non guardatemi con quella faccia, non ho sbattuto la testa, sono assolutamente convinta di quello che sto affermando. Chiariamoci, Tsubasa non ha l’intensità emotiva di Tokyo Babylon o X, e non indugia sui sentimenti dei personaggi con quella morbosità che attanaglia i protagonisti di RG Veda, è però un bellissimo viaggio di formazione on the road, sorretto da un intreccio narrativo solidissimo ed unico nel CLAMPverse. Sì, perché Tsubasa è un susseguirsi continuo di plot twist, cambi di rotta e rotture di schemi; i personaggi cambiano ed evolvono in virtù degli eventi che scatenano, plasmando a loro volta la narrazione, riuscendo a farci appassionare per il destino non solo dei suoi protagonisti, ma anche di quello della storia stessa. In breve, è sicuramente l’opera che gode dell’intreccio narrativo più studiato a tavolino di tutto il CLAMPverse. Sì, io lo so che non lo avete nemmeno cominciato, Tsubasa, perché convinti che fosse solamente un modo delle CLAMP per autocelebrarsi, ricco com’è di tutti i loro personaggi più famosi in qualità di camei. Eppure ve lo giuro, vi sbagliate. E’ una storia bellissima, ricca di particolari, che riesce a reggersi perfettamente in piedi grazie ai suoi quattro splendidi protagonisti. In ultimo, Sakura e Syaoran non sono gli stessi che avete conosciuto ed amato in Card Captor Sakura. Avranno in comune anche lo stesso aspetto e la medesima anima, ma restano personaggi parecchio diversi, a tratti anche irriconoscibili.
DA LEGGERE CON: è altamente consigliabile la lettura di xxxHolic, dove con “altamente” si intende un quasi praticamente obbligatorio. Le due opere infatti hanno goduto di una precisissima serializzazione in parallelo, di conseguenza si sono sempre fatti forza reciprocamente, anche se bisogna ammettere che Tsubasa è leggermente più autosufficiente rispetto a Holic, e da qui quel “quasi obbligatorio”. Non sarebbe male recuparare anche lo stesso Card Captor Sakura, ormai diventato fondamentale negli universi narrativi di Tsubasa e Holic per via degli infiniti riferimenti a Clow Reed.
NOTE: è un manga che ci mette diverso tempo ad igranare, infatti molte persone che conosco lo hanno piantato dopo pochissimi numeri, convinti che si trattasse di una storiella ricca di insipidi camei e basta. Non vi mentirò, all’inizio è un po’ così, d’altronde io per prima ho cominciato ad appassionarmi davvero a Tsubasa verso il numero 10 del manga… ma poi ve lo giuro, decolla in un modo meraviglioso, a tal punto che le infinite citazioni ad altre opere finiranno in secondo piano, e tutto quello che vorrete conoscere sarà il destino dei suoi quattro protagonisti.

A QUESTO MONDO NON ESISTONO LE CASUALITA’, ESISTE SOLO L’INEVITABILE.

#7 XXXHOLIC: pubblicato in Giappone tra il 2003 ed il 2011, la prima serie di xxxHOLiC si compone di 19 numeri, portati in Italia successivamente dalla Star Comics. Tra il 2013 ed il 2016 è cominciata la serializzazione del suo seguito, xxxHOLiC: Rei, attualmente concluso (certo, come no), si compone di 4 volumetti, i cui diritti sono sempre in mano alla Star Comics.

Kimihiro Watanuki è ossessionato dalla visione di spiriti e creature che gli impediscono di condurre una vita normale. Entrerà casualmente nel negozio di Yuko, un luogo costruito per esaudire i desideri delle persone a seguito di un adeguato e bilanciato pagamento. La Strega sosterrà di essere in grado di esaudire il desiderio del ragazzo, in cambio Watanuki dovrà lavorare per lei, occupandosi delle faccende domestiche.

PERCHE’ LEGGERLO: è potenzialmente il manga migliore delle CLAMP. Sì, lo so che l’ho detto anche per Tsubasa, ma la verità è che xxxHolic ha tutte le carte in regola per effettuare il sorpasso, a patto che le autrici riescano a dargli il giusto finale che stiamo ancora aspettando. Detto questo, è un’opera meravigliosa ed incredibilmente intensa nonostante la struttura episodica o lo stile volutamente semplificato e privo di profondità. Holic parla dei desideri delle persone e di quanto queste siano (non) disposte a pagare per vederli realizzati. Come in Tokyo Babylon, non è affatto raro assistere ad episodi crudeli ed incredibilmente angoscianti, spesso da perderci il sonno (tipo che ormai sono 10 anni che non distruggo più una ragnatela, giuro). Impossibile non notare il gioco di specchi che mette in piedi con Tsubasa: il primo dinamico, il secondo statico; uno ricco di ambienti sempre nuovi e diversi, l’altro ai limiti della claustrofobia; Tsubasa contornato da personaggi già visti e conosciuti in opere passate, Holic composto essenzialmente da personaggi originali. Infine c’è Yuko, l’essere femminile più avanti e perfetto che sia mai stato creato, una figura a cui è davvero impossibile non affezionarsi e che riesce a farti provare qualsiasi genere di emozione, tanto da farti riuscire a comprendere perché sia così dannatamente importante per chiunque e dovunque.
DA LEGGERE CON: non si scappa, xxxHolic va letto obbligatoriamente con Tsubasa Reservoir Chronicle e seguiti (di entrambi) annessi. Tantissime questioni di Holic, infatti, verranno spiegate direttamente in Tsubasa (quasi mai, invece, avviene il contrario), di conseguenza – senza la lettura di quest’ultimo – vi rimarranno sul groppone diverse voragini narrative. Le due opere sono strettamente collegate tra loro su un mucchio di livelli, e non è certo un caso se hanno goduto entrambe di una serratissima serializzazione in parallelo, calibrando alla perfezione i capitoli che uscivano; di conseguenza esiste anche un preciso ordine di lettura che mi sento di consigliare: prima il nr. 1 di Tsubasa, a seguire il nr. 1 di Holic; da qui in poi procedere sempre con due numeri di Tsubasa, alternati ad uno di Holic. In corso d’opera Yuko parlerà tantissimo di Clow Reed, quindi recuperare anche Card Captor Sakura è un passo ormai obbligatorio.
NOTE: come Tsubasa, anche Holic ci mette diverso tempo per ingranare e mostrare il (bellissimo) disegno generale, e le due opere sono studiate talmente bene che le impennate narrative coincidono sempre alla perfezione. Non dubitatelo, i momenti più alti di Tsubasa corrispondono sempre a Holic che puntualmente mostra qualcosa di grandioso, e proprio per questo meritano di essere letti insieme. In ultimo, voglio ricordarvi che Holic è ancora in corso. Nonostante le CLAMP ci abbiano raccontato la favoletta di aver raggiunto il climax anche con l’arco narrativo del Rei, nessuno qui ci crede davvero, e siamo tutti pronti a scommettere che il nuovissimo Clear Card Arc di Card Captor Sakura sia strettamente collegato agli eventi rimasti in sospeso di Holic e forse anche di Tsubasa, quindi attenzione.

Insomma, queste sono le sole sette opere che davvero mi sento di consigliare a tutti, e non soltanto perché di fondamentale importanza all’interno dell’universo narrativo di queste autrici, ma anche perché penso siano sette manga meravigliosi che meritano di essere letti a prescindere da tutto il resto. Ora scusatemi, ma torno ad abbracciare Subaru.

Aeris (40 Post) Gira sul Web dall'inizio del nuovo millennio e da allora ha fatto un sacco di cose inutili. Legge tanto, tiene a mente tutto ma posta pochissimo, ecco perché non avete mai sentito parlare di lei. Dal 1990 continuano a chiederle quale sia il suo Cavaliere d'Oro preferito; quelle persone stanno ancora aspettando una risposta.

 

3 Responses so far.

  1. Annagaia ha detto:

    Ciao, complimenti per l’articolo è davvero bello. Ci sono finita per caso cercando informazioni sul nuovo manga di Card Captor Sakura e quando all’inizio ho letto che verrà pubblicato qualcosa anche su Tsubasa Chronicle (che è in assoluto il mio manga preferito, infatti non vedo l’ora di recuperare xxxHolic per avere un quadro più completo) sono tipo impazzita. Vorrei chiederti, hai qualche informazione in più da darmi oppure sai indicarmi delle fonti che tengono aggiornamenti su questo tema? Grazie mille in anticipo se mi risponderai

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