Nell’autunno del 2005 mi trovavo a Lucca Comics come ogni anno ma, per la prima volta, giravo per le bancarelle insieme al mio ragazzo. Stavamo insieme da quasi un anno e si era ormai rassegnato al fatto che Final Fantasy VII e I Cavalieri sarebbero sempre stati più importanti di lui. Passammo davanti a uno stand con una bellissima vetrinetta e gli indicai il Myth di Milo: è uscito da poco, guarda che carino!

All’epoca il Lucca Comics veniva ancora organizzato nella zona fiera, la linea Myth Cloth aveva quasi due anni e io ero riuscita a tenermene saggiamente alla larga. Resistere alla tentazione per tutti quei mesi non fu un problema, mi veniva spontaneo, l’importante era non cominciare, mi conosco e lo sapevo benissimo. Salutai Milo senza rimpianti e comprai il secondo artbook di RG Veda.

Il 25 aprile del 2006, per il mio ventiquattresimo compleanno, Davide mi regalò il primo Myth, quello di Milo: mi sembrava che ti piacesse, a Lucca l’hai guardato con occhi sognanti, disse.

Ricordo molto bene quella serata, perché il mio cervello venne resettato e si riprogrammò da solo. Pensai che tutto sommato non fosse una tragedia e che una fan di Saint Seiya come me, per forza, dovesse avere almeno tutti i Cavalieri d’Oro. Sono solamente Dodici, mi dissi; ormai sono usciti tutti, blaterai; poi mi fermo, continuavo a ripetermi.

Cinque mesi più tardi uscì il Myth di Siegfried.

Sono passati più di dieci anni e adesso ne ho quasi novanta, di Myth.
Se potessi saltare a bordo della DeLorean, non avrei dubbi sulla mia prima missione: impedirei alla me stessa del 2005 di indicare il Myth di Milo a Davide.

Lode a te ‘sto cazzo. Prima della tua uscita ero una persona equilibrata.

Novanta Myth potrebbero sembrare un numero enorme, ma la verità è che la mia collezione è molto umile, per non dire mediocre. Tra Standard, EX, OCE, Premium e Appendix di vario genere, la linea Myth Cloth viaggia sui duecento pezzi, e conosco un numero discreto di gente che ha comprato ogni singola uscita, e pure in doppia copia. Qualcuno anche in tripla perché – non si sa mai – la Cloth va indossata, disposta a totem e tenuta in scatola per sicurezza. Contemporaneamente. Di fronte a certi numeri, le mie vetrinette sono robetta da quattro soldi, eppure ne vado molto fiera: mi sono imposta dei limiti, degli obiettivi da raggiungere, riuscendo a non cadere nel baratro del compro tutto quello che esce, pazienza se poi Bandai mi tromba una linea o una casta metà, ottenendo ugualmente una collezione a suo modo completa e coerente con se stessa.

Faccio solo i Gold, poi smetto. Giuro.

Se fate parte di quei collezionisti che comprano tutto a prescindere, questo post non fa per voi; uscite pure dal blog, grazie e arrivederci, vi voglio bene, complimenti, ricordatevi di assicurare i Myth, ci si vede in giro.

Se, invece, rientrate in quella cerchia di pazzi che non ha solamente Saint Seiya a cui pensare, con le mani invischiate in altre 108 serie diverse, con una dignità sociale ancora da difendere, ma che vuole ugualmente mettere insieme una collezione d’impatto, mirata e circoscritta allo stesso tempo, benvenuti: chissà che non ci ripensiate.

#1. NON INIZIARE

Consiglio potenzialmente inutile, lo so bene, perché se state leggendo questo post o avete già cominciato o avete intenzione di farlo e, nel secondo caso, dirvi di lasciar perdere sarebbe uno spreco di tempo; tanto vale mettervi davanti alle conseguenze della vostra scelta, è più divertente.

I vostri pensieri all’inizio saranno molto innocenti, probabilmente comincerete con l’idea di prendere soltanto i vostri personaggi preferiti, magari vi spingerete un po’ oltre raccontandovi la favoletta che almeno le caste principali andrebbero completate. A questo punto ci si divide in due casistiche: quelli che riusciranno sul serio a fermarsi, rispettando la tabella di marcia che si erano imposti; e quelli che si gireranno verso le proprie DETOLF Ikea con uno spiacevole nodo allo stomaco. Fateci l’abitudine, perché questo nodo assumerà piano piano le sembianze di quell’amico invadente e imbarazzante che nessuno vuole chiamare il sabato sera, ma che vi sentite ugualmente costretti a invitare fuori per pietà.

Questo disagio nasce dall’insoddisfazione del collezionista che si annida dentro di voi, guarderete le vostre mensole incomplete e vi sentirete in colpa per aver comprato soltanto tre Bronze su cinque undici o cinque Gold su dodici quattordici. La suddivisione in caste è infatti la spada di Damocle con cui prima o poi dovrete fare i conti, sarà l’innesco che vi spingerà a comprare personaggi di cui in realtà non vi è mai fregato niente. Evitate che pensieri ingenui come prendo solo Siegfried, Kanon e Rhadamantis si impadroniscano di voi, nell’80% dei casi finirete per portavi in casa tutti i God Warrior, Marine e Specter, con buona pace dei vostri buoni propositi. Potreste anche iniziare a raccontarvi cretinate, giustificando il vostro intimo bisogno di completezza con la storiella dell’Armatura fighissima, pazienza se il personaggio non vi dice niente; a quel punto nemmeno l’estratto conto delle carte di credito potrà salvarvi dal baratro. Evitate di raccontare frottole a voi stessi, tanto tranquilli che – cascasse il mondo – arriverà il giorno in cui non solo vi entrerà in casa un personaggio di cui non ricordate manco il nome, ma sarà pure realizzato male. Mica crederete che abbiamo tutti in esposizione Minos perché ci piace sul serio, eh?

Volevo fare una semplice foto a Sion, è saltato fuori Saga con un pessimo selfie.

Collezionare Myth è faticoso e dispendioso, soprattutto se avete iniziato da poco e siete in piena fase recupero. Non si tratta solo di spazio e denaro, anche il tempo è un fattore importante. Non è un tunnel da cui uscirete in tempi brevi, è un abisso a cui dovrete dedicarvi con costanza per anni, e molto intensamente. Io iniziai con soltanto due anni di ritardo, ma il ricordo dei primi tempi assomiglia parecchio ai Nove Cerchi di Dante. Oltre al recupero dei Dodici, dovevo infatti star dietro a tutte le altre uscite, così da non correre il rischio di rimanere indietro e fare la fine di quelli che adesso non riescono a trovare Alcor o Thor a meno di 150,00 euro. Ricordatelo sempre, nel caso amiate altri tipi di merchandise e serie, perché i Myth sono gelosi ed egoisti, e detestano che la vostra attenzione possa spostarsi su qualcosa di diverso da loro. C’è stato un periodo della mia vita in cui potevo permettermi di comprare solo Myth Cloth, e non è un periodo che ricordo con chissà quale piacere; soltanto nell’ultimo paio di anni ho potuto staccarmi dall’appuntamento mensile con Bandai per dedicarmi ad altro, e non immaginate quanto ne sia felice.

I Myth ricordano parecchio i Gremlins: sono adorabili ma potenzialmente demoniaci e, non da meno, hanno la loro stessa capacità riproduttiva. Il problema dell’esposizione sarà uno dei primi a farsi avanti e molto presto vi ritroverete a organizzare gli spazi non in base alle vostre esigenze, ma a quelle dei Myth. Iniziate a fare i conti con questo aspetto fin da ora, perché arriverà il giorno in cui comincerete a togliere e a ribaltare le porte del vostro appartamento solo per poter far spazio a tante BILLY con ante. Ma poi anche le porte e le pareti finiranno, e a quel punto vi toccherà cercare direttamente una casa nuova; ma non per voi, per loro.

#2. NON RACCONTATEVI BALLE

La prima cosa da fare è prenotare una seduta di terapia con un bravo analista. Se non ne avete voglia, va bene anche un amico di fiducia, ma non uno di quelli accondiscendenti a cui avete fatto il lavaggio del cervello, provate piuttosto con quell’amico stronzo che vi vomita in faccia le peggio cose, anche quelle che non vi piacciono, soprattutto quelle che non vi piacciono (io sono disponibile, è una parte che faccio spesso). Se non ne avete uno, mettetevi davanti a uno specchio e chiedetevi che cosa volete fare dei vostri soldi, del vostro spazio e del vostro tempo. Poi rispondetevi con sincerità.

Gli Shakisti in questa fase saranno molto avvantaggiati.

Prima di tutto stabilite una tabella di marcia. Sicuramente partirete con l’idea di prendere i vostri personaggi preferiti, Bronze o Gold sono le scelte più comuni, e poi? Siate onesti, chiedetevi se riuscirete a fermarvi e a non andare oltre. Sembra una sciocchezza, lo so, ma non è così facile. Domandatevi se, una volta entrati in casa un paio di Bronze, resisterete all’impulso di comprare gli altri tre. Cercate di capire se volete affiancare Kanon a Saga, facendo quindi entrare un Marine nelle vostre DETOLF. Guardate avanti, chiedetevi se con Kanon, chissà, potrebbe un giorno arrivare anche Poseidon, Sorrento o Rhadamantis. Domandatevi se Sion Specter merita i vostri soldi, cercate di capire se più in là potreste provare il desiderio di portarvi in casa anche gli altri cinque rinnegati e datevi delle risposte. I God Warrior non sono nei vostri piani? Va bene, ma domandatevi se un giorno potrebbero rientrarci, è importante che il vostro cervello esplori qualsiasi tipo di prospettiva, anche la più remota; se ci pensate, non è poi tanto diverso dallo scegliersi un appartamento: riuscirò a pagare? E le spese condominiali? E se cambio lavoro? E il garage? E la fermata dell’autobus? Si possono tenere i cani? E se volessi dei figli? E se invece no? E’ troppo piccolo? E’ troppo grosso?

Qui si continua ad aspettare il Myth di Docrates con la forza di cento Athena Exclamation.

Cominciare a collezionare Myth adesso corrisponde grosso modo a un suicidio emotivo, economico e sociale, ma in realtà c’è anche un piccolo vantaggio: si ha un panorama completo di uscite su cui riflettere. Avete una visione chiara di quello che è stato prodotto e dei prezzi che ormai ha raggiunto il mercato; in breve avete la possibilità di scegliere, un’opzione che io, dieci anni fa, potevo soltanto sognarmi.

#3. LA LINEA

I Myth Cloth al momento si suddividono in due linee precise: Standard ed EX. In realtà esistono anche i Crown ma, data la grande cura di Bandai nei loro riguardi, direi di andare avanti. Standard ed EX, dicevamo. Quale delle due linee seguire dipende dalla collezione che avete in mente di fare, dall’essere in pari o in zona recupero con le uscite, dai vostri gusti e, non meno importante, dal vostro conto in banca. Standard ed EX sono linee che rispondono a esigenze parecchio diverse e, se date parecchio valore al senso estetico, sarebbe bene non mischiarle tra loro. Gli EX danno la precedenza alla dinamicità, hanno il vitino a vespa, sono più slanciati e vantano una colorazione più accesa. Gli Standard sono in generale più compatti, meno snodabili e propensi a pose più discrete (scordatevi un Milo in stile Isola di Andromeda, per intenderci), ma hanno un maggior dettaglio per quel che riguarda volti e capelli. Okay, faccio outing: per me i Regular sono migliori. E’ vero, quelli rimasti orfani delle Appendix sono imbarazzanti, ma adoro osservarli e accorgermi di quanto la linea sia migliorata con il tempo; mi ricorda costantemente una fase importante della mia vita.

Perché chiamarli ‘mettiamo la Galaxian EXplosion solo nel primo così li compri tutti’ era poco gentile.

Avendo cominciato nel 2006, la mia collezione madre è composta principalmente dalla linea Standard, mentre – sul fronte EX – ho voluto limitarmi ai Dodici in salsa Gold e God perché sì, perché sono una deficiente. La mia scelta, però, fu in un certo senso obbligata, dettata dalla consapevolezza che avevo cominciato con la linea Regular e che di bissare un’intera collezione in modalità EX proprio non ne avevo voglia. Sono passati quasi sei anni e ce l’ho fatta: continuo ad avere soltanto i Cavalieri d’Oro. Va ammesso che circoscrivere una collezione ai soli Gold Saint è relativamente facile; realizzano l’antico desiderio infantile di non averli trovati sotto l’albero di Natale negli anni ’90, sono Dodici, bellissimi e ti fanno credere che se hai loro, hai tutto; la mia Apocalisse personale si scatenerà nuovamente il giorno in cui Bandai mi annuncerà Siegfried EX, ma questa è un’altra storia e ognuno di noi ha un suo preciso punto debole: il mio sono i God Warrior, innestano regolarmente una reazione a catena che non sono in grado di controllare.

Decidere quale linea intraprendere non è semplice, si tratta di ricercare un delicato equilibrio tra gusti ed esigenze. I primi sono personali, c’è poco da fare, non spetta a me dirvi cosa vi deve o non deve piacere. Io ad esempio, da sempre, prediligo le figures statiche. Se domani Kotobukiya o Good Smile Company comprassero i diritti di Saint Seiya, per intenderci, probabilmente venderei l’intera collezione EX senza rimpianti. Faccio parte di quei tre gatti che, piuttosto che studiare nuove posizioni per i Myth, si taglierebbero le mani. Invidio tantissimo quelli che si mettono davanti alle proprie mensole e cambiano in continuazione la disposizione dei loro piccoli; io ogni tanto ripenso alla mia Mille Giorni con Shaka e le sue gambe incrociate, e mi passa la voglia di vivere.

Shura è in questa posizione dal 2014, ogni tanto lo guardo e gli chiedo scusa.

Fin qui sembrerebbe pure una scelta semplice, vero? Amate un maggior dettaglio dei volti? Prendete gli Standard. Preferite il colpo d’occhio e la dinamicità? Fate gli EX. Sì ma anche no.

Tornate indietro al punto #2 e pensate a che tipo di collezione volete ottenere, inserendo nell’equazione qualsiasi tipo di variabile che il vostro cervello potrebbe elaborare in futuro. Informatevi sui Myth usciti o in programma a seconda della linea. Se, ad esempio, vi interessa una collezione ad ampio raggio che non contempli solamente Bronze o Gold, e avvistate all’orizzonte la possibilità che un giorno possano entrarvi in casa anche tutte le altre caste, forse la linea Standard è la scelta migliore. I pezzi sono facili da recuperare, hanno un costo più abbordabile (con le dovute eccezioni, certo) e, banalmente, avete la certezza della loro esistenza nel mondo.

Volete sul serio limitarvi agli EX correndo il rischio di perdere questa creatura perfetta?

Di norma tendo a consigliare gli EX solamente se si è entrati in questo tunnel con l’inizio della loro produzione, se si è in pari o, in generale, se si ha il desiderio di circoscrivere la propria collezione a un numero ristretto di personaggi. E’ una linea che attualmente sta andando parecchio a rilento e con dei prezzi assurdi su parecchi personaggi già rilasciati, senza contare che al momento dispone di un ventaglio alquanto limitato sul fronte Bronze. Se, ad esempio, siete dei supporter di V1, V3 o V4, mettetevi l’animo in pace: non ci sono. Certo, non è escluso che un giorno possano saltare fuori, tutt’altro, ma è bene che mettiate in conto che l’attesa potrebbe essere lunghetta. Un giorno ci toglieremo dai coglioni Soul of Gold e Panoramation, conquistando nuovamente una serializzazione in tempi umani, forse, ma per adesso i tempi assomigliano parecchio a quelli di una partita di Holly e Benji.

#4. UNA CASTA ALLA VOLTA, PER CARITA’ DIDDDIO

Questo è un consiglio che potrà essere capito soltanto da chi ha iniziato i Myth in ritardo. Se siete sempre stati in pari e avete seguito le uscite mese per mese, andate pure al punto #5 che qui non troverete nulla di interessante.

Il fatto che siano tra i Myth meglio realizzati non vi sarà d’aiuto nell’evitarli.

Ad esclusione di occasioni che proprio non si possono rimandare, tipo l’incontro con un pollo che vuole sbarazzarsi di Thor o Kanon EX per 60,00 euro, iniziare a recuperare i Myth mischiando caste a caso è una delle più grandi cretinate che possiate commettere. Non dico la più grande soltanto perché quella l’avete centrata nel momento in cui vi siete fiondati spontaneamente in questo tunnel.

L’avere sulla mensola tante e diverse caste incomplete innesterà in voi il virus della frenesia. Se avete già cominciato a comprare Myth ne conoscete gli effetti molto bene, e probabilmente avete già triplicato il vostro tempo standard su Ebay, ma il portarvi in casa qualche Bronze, una manciata di Gold e un pizzico di Marine, Warrior o Specter rappresenta il modo migliore di spendere tanto in poco tempo. Non da meno, potreste incominciare a vivere questa impresa collezionistica in compagnia di una nuova migliore amica : l’ansia.

Diciamoci la verità: l’interruzione delle Appendix è stata parecchio simile a una dichiarazione di guerra.

Lo so che sembrano tutte cretinate ed esagerazioni, ma girarsi verso le proprie DETOLF e trovarsi a osservare tre Bronze, quattro Gold, un paio di God Warrior e un Marine, perché a Kanon proprio non si poteva chiedere di aspettare, vi farà realizzare quanta distanza ci sia ancora tra voi e il traguardo, un concetto del quale siete in realtà già consapevoli, ma che di sicuro non volete che vi sia ricordato ogni mattina al risveglio. Guarderete le vostre vetrine e andrete nel panico, comincerete a comprare più figures di quanto non avete mai fatto in passato e, soprattutto, alla lunga vivrete con angoscia l’esperienza stessa, il che diciamocelo, sarebbe un peccato. Collezionare è bello, è un qualcosa a cui dedicarsi in tranquillità, come un puzzle da comporre pezzo per pezzo, piano piano e con tanta costanza.

#5. VOGLIATE BENE ALL’USATO, AI PARENTI E AGLI AMICI, SE NE AVETE ANCORA

Consiglio ancora una volta potenzialmente inutile perché avete il diritto di spendere i vostri soldi come volete, ma questo è stato il mio metodo per più di 10 anni, mi ci sono sempre trovata bene e mi ha permesso di non impazzire.

L’amore è una cosa bellissima, soprattutto quello che proviamo per genitori, amici e compagni. Teneteveli stretti, perché rappresentano un’incredibile fonte di risparmio. Feste come Natale e compleanni sono momenti meravigliosi, potenzialmente possono riempire la vostra Postepay. Il mio ragazzo, poi, è un tesoro: due volte all’anno mi chiede regolarmente cosa mi serve e dove trovarlo. All’inizio ero discreta e gli spiegavo soltanto quali Myth o figures mi servivano; con il passare degli anni sono diventata più sfacciata e adesso gli linko direttamente il prodotto da infilare nel carrello. E lui è felicissimo, si risparmia la fatica di pensare a qualcosa. D’altronde è un servizio reciproco, ogni Natale io vengo bombardata da link di videogiochi che non seguo.

Sette anni fa un Myth come Hades costava tra i 7000 e 8000 yen. Adesso uscirebbe al doppio.

Ora che vi ho svelato che almeno un quarto della mia collezione mi è stata regalata da Davide, veniamo al resto. I consigli sono sempre gli stessi: agguantare i pre-order dai siti più convenienti in caso si sia in pari con la propria collezione o fiondarsi sull’usato se si sta cercando di recuperare roba. L’usato giapponese spesso non è nemmeno mai stato aperto, e su Mandarake ho fatto i migliori affari della mia vita. I prezzi dei Myth usciti da tanti anni ormai si sono vagamente stabilizzati, possono avere delle oscillazioni, certo, ma a grandi linee – e senza l’annuncio di eventuali ristampe – restano quelli. Confrontate prima di tutto i prezzi sui vari portali e negozi online: a volte l’usato raggiunge dei prezzi superiori al nuovo, non pensiate che siano sempre inferiori, spesso capita anche il contrario. Ormai la maggior parte della roba è uscita, voi siete stati degli incoscienti, e quindi è inutile avere fretta. Certo, se vi capita davanti un Alcor originale a 60,00 euro, questo discorso non è valido, ma tanto non accadrà, quindi non sperateci nemmeno. I tempi in cui si andava a Lucca Comics e si prendevano d’assalto gli stand, portandosi a casa due Myth nuovi di pacca con poco più di 80,00 euro, sono stati fagocitati dal Golden Triangle.

Aeris (40 Post) Gira sul Web dall'inizio del nuovo millennio e da allora ha fatto un sacco di cose inutili. Legge tanto, tiene a mente tutto ma posta pochissimo, ecco perché non avete mai sentito parlare di lei. Dal 1990 continuano a chiederle quale sia il suo Cavaliere d'Oro preferito; quelle persone stanno ancora aspettando una risposta.

 

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