Posted on 25 Giu, 2012 by Aeris --- 9 commenti

Prima di iniziare, una piccola introduzione sul perché dell’esistenza di questa nuova rubrica. L’intenzione sarebbe quella di raccontare come sono nate, e come vivo, le mie più grandi passioni. Insomma, cosa vuol dire coltivare così tanti rapporti rimanendo allo stesso tempo assolutamente fedeli ad ognuno di essi; in modo indissolubile. Tanto che se qualcuno dovesse chiedermi il significato della parola fedeltà la prima cosa che mi verrebbe in mente sarebbe quella di spiegare a questa persona la mia relazione con Final Fantasy VII, Saint Seiya & comp… L’amore viscerale che provo verso determinate opere è tale che mi viene assolutamente spontaneo considerarle come vere e proprie relazioni. Storie d’amore che nascono grazie ad un incontro e che possono proseguire tra alti e bassi mettendo alla prova la tua dedizione. Penso anche che mai nella vita un uomo riuscirà ad avere da me la stessa devozione che io ho verso i miei piccoli.

Questa è la mia storia con Final Fantasy VII. Non ho intenzione di stare qui a fare il lungo elenco dei motivi che compongono il perché sia un gioco meraviglioso; per dar sfogo ai miei pensieri più profondi e disparati ci sarà una sezione apposita. Insomma, stay tuned

Someday I’ll get out of Midgar…
Speak with the Planet and find my Promised Land…

Il colpo di fulmine

La prima cosa che vidi di Final Fantasy VII fu il filmato introduttivo. La seconda cosa fu la morte di Aeris. Il tutto senza averlo giocato, precisiamolo. Giuro, it’s a true story.
Era l’Inverno del 1997 e mio fratello aveva appena comprato la Play Station; o meglio, se l’era fatta regalare da mamma e papà per giocare a Final Fantasy VII che era definito capolavoro da tutti quanti ancor prima di uscire e di essere giocato. A quel tempo era sua abitudine invitare squadroni di amici in casa e rinchiudersi in camera davanti alla console del momento (all’epoca Nintendo 64), escludendomi dalle maxi-partitone dato che la sorellina di 5 anni più piccola doveva starsene fuori dai coglioni. Riuscivo ad essere ammessa nel Santuario solo se serviva il quarto uomo per giocare a Super Mario Kart o GoldenEye. Questo significava una sola cosa: per giocare il Settimo Capitolo avrei dovuto aspettare che prima lo finisse lui. Giocarlo prima o in parallelo era praticamente impossibile.
Avevo battezzato Aeris come il mio personaggio preferito ancora prima di iniziare il gioco. Lo avevo fatto nel momento preciso in cui mio fratello venne da me e mi disse: “Ohi, Ely. Questo devi vederlo! Guarda che roba. Sembra vero! Guarda che grafica!“. Si riferiva, ovviamente, al filmato iniziale. Ed io in quel momento mi innamorai di questa ragazza vestita di rosa, tanto che da quel momento iniziai a pregare che mio fratello finisse il gioco il prima possibile, così da lasciarlo a me. Poi, pochi giorni dopo, venne da me dicendomi: “Ehi, vieni a vedere che filmato incredibile!“. E vidi la morte di Aeris. Non sapendo assolutamente nulla della trama non ci diedi nemmeno tanto peso a quello che stava accadendo (adesso invece è la ragione per cui odio gli spoiler); guardai solo il filmato pensando a quanto fosse fatto bene. Vidi per la prima volta Cloud e me ne innamorai senza nemmeno sapere chi fosse. E mentre le note dell’Aeris Theme invadevano la stanza io capii che quel gioco sarebbe rimasto mio per sempre. Non sapevo la storia, non conoscevo i personaggi, non sapevo nulla. Semplimente realizzai che quei due erano la cosa più bella che avessi mai visto. A quel punto, anche il gioco doveva essere bello. Non poteva essere brutto se c’erano loro due, per forza. Da allora cominciai a firmarmi Aeris ovunque. A cominciare da appunti, dediche, disegni sino a finire, un paio di anni dopo, sul Web. Da allora sono passati 15 anni; e solamente qualche giorno fa ho realizzato che ho passato metà della mia vita a farmi chiamare con un nome che non è il mio ma che inevitabilmente ormai sento come tale. E detta così fa davvero impressione, diciamolo.

Cosa vuol dire amare di Final Fantasy VII

La maggior parte delle mie più grandi patologie mi porta ad immergermi in discussioni a prova di ulcera. Roba da istigarmi all’omicidio senza che possa pentirmene. Con Final Fantasy VII questo non accade. Amare questo gioco è sostanzialmente una benedizione. Significa potersi prendere il lusso di guardare dall’alto verso il basso la gente che non riesce a battere Omega Weapon di Final Fantasy VIII quando noi l’abbiamo asfaltata al primo colpo memori di tutti i Game Over accumulati contro Emmy e Ruby. Un tempo si discuteva di quando fosse meglio il Settimo Capitolo rispetto all’Ottavo; adesso ci rendiamo conto che più che ad essere mediocre la storia di Squall & comp. è Final Fantasy VII che va visto come un 6 al Superenalotto; tanto che ormai ce la siamo presa così tanto con Final Fantasy VIII che cominciamo a guardarlo con compassione. Significa dedicarsi al retro-gaming andando a ri-pescare i capitoli precedenti sperando che prima o poi si decidano a fare i remake di Final Fantasy V e Final Fantasy VI con la stessa cura con cui hanno fatto Final Fantasy IV per DS. Se poi puoi vantarti di esserci stato sin dall’inizio non puoi aver scordato l’eterna diatriba dei Clerith contro i Cloti; discussione che un tempo rappresentava l’argomento della Discordia. Adesso, invece, guardiamo con tenerezza le fangirls esagitate nate dagli spin off della Compilation che tifano per l’uno o l’altro schieramento non capendo che la bellezza di quel triangolo è tale proprio perché non ha nessuna soluzione; se non quella del giocatore. Dopotutto, bastano 5 righe confuse della sottoscritta per far scomparire ogni replica degna di essere tale. E, a proposito della Compilation… Amare Final Fantasy VII vuol dire sopportare tutti i prequel e sequel che ha generato. All’inizio, magari, criticandoli ferocemente perché deturpavano la bellezza e la complessità della storia e dei personaggi originali; poi, con il tempo, addolcirsi ed ammettere che tanto non sarebbero mai potuti essere migliori del gioco stesso. Tanto vale usare Advent Children e Dirge of Cerberus come grandissima fonte di screenshots ed apprezzare i pochi spunti positivi che hanno (anche se quelli di DC devo ancora trovarli, in verità). Essere fans di Final Fantasy VII significa  essersi commossi sul finale di Crisis Core tanto da decretarlo un gran bel giochino anche e solo per averci regalato quell’unica scena finale, in un mondo mal riuscito di spin off inutili. Significa scordarsi della presenza di Genesis ed Angeal ringraziando DIO (quello del Gold Saucer) che alla fine Zack è come ce lo siamo sempre immaginato tutti quanti grazie a 5, e dico 5, minuti di filmato opzionale. Significa essere morti dalle risate leggendo la mailing list delle fans di Sephiroth; come a dire che allora non ero la sola che si domandava quale shampoo usasse il nostro albino preferito. Evento che, unito a tanti altri aneddoti sospetti, mi spinge a credere tutt’ora che Sakaguchi, Nojima e Kitase spiino le mie conversazioni msn. Insomma, amare e conoscere davvero Final Fantasy VII assomiglia molto al concetto di beatitudine. Significa aver messo mano su uno dei giochi più grandi di sempre ed accettare con serenità la consapevolezza che buona parte del resto non potrà mai esserne all’altezza, ma che non per questo sia poi tutto da buttare via. Il gioco originale resta sempre lì, immutabile, perfetto ed intoccabile. E adesso, fatemi sto’ cazzo di remake. Possibilmente con Nomura fuori dai coglioni.

Aeris (40 Post) Gira sul Web dall'inizio del nuovo millennio e da allora ha fatto un sacco di cose inutili. Legge tanto, tiene a mente tutto ma posta pochissimo, ecco perché non avete mai sentito parlare di lei. Dal 1990 continuano a chiederle quale sia il suo Cavaliere d'Oro preferito; quelle persone stanno ancora aspettando una risposta.

Categories: Final Fantasy VII

 

9 Responses so far.

  1. Dave ha detto:

    è una fede di cui mi vanto essere un seguace… l’ho appena ricomprao per pc sul sito della square enix a 9.99… e sono pre raid midgar del secondo cd… ho appena piallato la diamond…

  2. Aeris ha detto:

    E direi che sono soldi sempre ben spesi. E’ sacrosanto averlo disponibile su ogni piattaforma esistente. XD

  3. Dave ha detto:

    l’unica fregatura è che pretende il collegamento a internet… anche se il sistema degli achievement è quantomeno sufficientemente cazzuto…

  4. Aeris ha detto:

    Io l’ho comprato ma devo ancora iniziarlo. L’ho finito su psp per la centesima volta pochi mesi fa quindi sono in pausa. Ero cmq incuriosita dai vari trofei ma sono tutti abbastanza sempliciotti. L’unico veramente problematico è quel “porta tutti i pg. al 99esimo livello”; più che altro perché in quel TUTTI penso sia compresa Aeris. E’ una cosa da malati livellare oltre il liv. 50 in quel punto di storia. X_X

    • Dave ha detto:

      Direi… io quello l’ho bellamente zompato… perchè, invece masterizzare tutte le materie lo vedi più facile? per me sarà quello il Big trouble of the year…

  5. Aeris ha detto:

    La Masterizzazione Materie è abbastanza pallosa ma se c’è ancora il bug della Materia W-item si potrebbe risolvere in poche ore con le giare magiche (se il bug è stato corretto invece diventa qualcosa di molto simile al suicidio XD). Mi preoccupano di più i Gui a sei zeri. Ahahah! Cmq sono trofei abbastanza sempliciotti; nel senso che praticamente tutti li ottieni giocando normalmente. Non si sono impegnati molto… E dire che con il solo Gold Saucer di traguardi interessanti se ne potevano inserire.

  6. Dave ha detto:

    Davvero… ma credo che ormai sia stato sviscerato in tutti i modi… su youtube ho visto un video di un ragazzo che senza cheat ha piallato la Ruby Weapon con Red XIII in modalità Limit “Lunatic High”… allucinante credimi…

  7. Dave ha detto:

    potresti fare una top 5 momenti di Final Fantasy 7 XD

  8. Aeris ha detto:

    Eh, ma il bello delle Weapon, e del Battle System in generale, è proprio che ti permettono di usare tante strategie diverse. Puoi buttarle giù in mille modi diversi applicandoti. *_*

    PS: La top5 dei momenti di FFVII era già tra le cose da fare. Naturalmente! *_*

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