Posted on 17 Mar, 2014 by Aeris --- 12 commenti

Negli ultimi mesi il Mondo (nerd) è stato sconvolto da diversi avvenimenti di portata notevole: il selfie di Ellen DeGeneres, la terza stagione di Sherlock, il nuovo Dottore, i lego dei Simpsons e Frozen, il 53° Classico Disney. Let it go è diventata la canzone che suona a loop su qualsiasi dispositivo capace di riprodurre suoni, mentre Elsa ed Anna sono diventate gli avatar e le immagini di copertina del 25% dei miei – e vostri – contatti Facebook.

C’era da aspettarsi che, a seguito di tutto questo successo planetario, si scatenassero pareri pro e contro la pellicola che, per inciso, è davvero bella. Quello che però non ero preparata a leggere era la moltitudine di cazzate allucinanti che, nell’ordine, definivano Frozen come: rivoluzionario, originale, emancipato e femminista. No, scusatemi: il primo film Disney femminista della storia. A quel punto ho chiuso Tumblr, mi sono fatta una tisana, ho messo a tacere i miei istinti omicidi sfogandomi con amiche fidate e ho iniziato a scrivere questo articolo perché, credetemi, io sono una persona squisitamente modesta ma quando si parla di Saint Seiya, Final Fantasy VII, Lost e Disney… tendo a salire in cattedra. Da allora è passato più di un mese e nel frattempo Frozen ha anche pensato bene di vincere due meritatissimi premi Oscar. Sì, lo metto in grassetto perché deve essere chiaro che questo film mi è piaciuto.

La cosa che mi fa più arrabbiare di tutta questa storia è che, nel dare tutti questi meriti a Frozen, si vuole in un qualche modo sottintendere il pensiero – sbagliato – che i vecchi film Disney fossero antiquati, sessisti, brutti, cattivi e rubati al Giappone. Parlare della Disney e ricostruire la sua storia attravero i Classici è bellissimo, ed è una cosa che farò più avanti, in un’altra rubrica, perché la sola analisi delle sue figure femminili richiederebbe lo stesso tempo di una tesi di laurea; così come le profonde differenze che ci sono con l’animazione Giapponese che, davvero, ma perché alla soglia del 2015 qualcuno ancora si azzarda a paragonarle? Perché tutti si accorgono che Il Re Leone è uguale a Kimba ma nessuno vede che entrambi sono uguali a Bambi? Perché la gente si accorge delle cose solo quando gliele si vomita addosso? Perché non si riesce ad afferrare il sottinteso? Basta davvero switchare un cerbiatto con un leone per non riconoscere più la medesima storia? E quindi mi ritrovo qui, a scrivere di Frozen e della Disney, anziché utilizzare il mio poco tempo libero per parlare di questioni assolutamente fondamentali come Aeris e Cloud o le coppie crack di Saint Seiya. Mannaggia.

E quindi vediamo di demolire, pezzo per pezzo, i 4 luoghi comuni che ho visto circolare per la rete e sui giornali. Che poi, finché certe considerazioni le vedi scritte su Tumblr, ti puoi anche permettere il lusso di fare una pernacchia e passare oltre… Ma quando poi te le ritrovi sulle riviste e testate specializzate, i due minuti ti assalgono.

Frozen è rivoluzionario

Cristalli di neve da… Frozen? No, Fantasia (1940)

C’è ormai questa insana tendenza a voler apostrofare come rivoluzionario qualcosa che ci è piaciuto molto. Come se essere un bel film, un bell’anime o un bel serial non bastasse più. No, devi avere anche qualcosa di nuovo, di mai visto, altrimenti non va bene. Perdonatemi se il mio cervello mi preserva da queste cavolate stronzate, ma certe cose proprio non si possono sentire. Pareri del genere me li aspetto da gente cresciuta con Bolt o Mucche alla riscossa, e allora sì che potrei capire che per loro, Frozen, è in effetti qualcosa di nuovo… Ma certi commenti che escono fuori da esperti o da appassionati del settore fanno francamente ridere; e questo post è rivolto a loro.

La Disney non è più rivoluzionaria dalla fine degli anni 50 e le tematiche più importanti le ha tutte sdoganate quando Walt Disney stesso era ancora in vita. Quello che poi ha fatto, nel corso degli anni, è stato rinnovare il suo modo di raccontare storie, modernizzandole ed adattandole ai proprio tempi. Si chiama evoluzione.  Concetto del tutto normale, presente in tutta la narrativa universale e ben diverso da quello di rivoluzione. La stessa Pixar, considerata da molti tutti come portatrice dello stendardo del cambiamento, è tale solo se la guardiamo dal punto vista della realizzazione tecnica perché, se ci concentriamo sulle tematiche, notiamo alla svelta che in realtà non ha fatto altro che tornare indietro, alla Disney delle origini: quella che affrontava attraverso il non-umano tematiche dure e reali come l’abbandono, la morte o la diversità. Perché Ratatouille parla di un topo che cucina come Dumbo di un elefante che impara a volare. Cambia la forma, il modo e la confezione, ma la sostanza è sempre la stessa. Ed è il motivo principale per cui i film Pixar sono dei fottuti capolavori.

Certo, mi rendo conto che per convenzione ci sia in un qualche modo bisogno di trovare quel film che riveste il ruolo di sparti-acque tra una generazione e l’altra e che, in un certo senso, ne detti le “nuove” regole, ma Frozen non riesce a fare nemmeno questo perché l’inizio di questa ennessima rinascita creativa della Disney non coincide con Frozen e no, nemmeno con Rapunzel. Tutto è partito da La Principessa e il ranocchio che comunque – come La Sirenetta – si fa portavoce di un rinnovamento più che di un cambiamento. Fantasia è stato rivoluzionario, Bambi lo è stato e, banalmente, Biancaneve lo è stato più di tutti. Frozen è il risultato di un normalissimo processo di evoluzione che la Disney ha costruito pezzo per pezzo nel corso di quasi 80 anni, alternando fasi ispirate ad altre non proprio degne di essere ricordate. Si chiamano Classici proprio perché sono film tradizionali, come se volessero gridare al mondo che saranno sempre presenti come Una poltrona per due la sera della Vigilia. Quasi a volerti ricordare che non c’è nulla di sbagliato nella tradizione e nell’usare sempre la medesima formula. Basta essere in grado di aggiornarla facendo tesoro di quello che c’è stato prima. La Disney non ci prova nemmeno ad essere rivoluzionaria, non vuole esserlo, anche perché quando prova a fare qualcosa di diverso ci regala sempre degli splendidi epic fail. E’ il motivo principale per cui Rapunzel è riuscito a conquistare il cuore di tutti coloro che i lungometraggi Disney li amano davvero.

Frozen è originale perché… cose a caso

Qualcosa che originale lo è davvero, Ralph Spaccatutto (2012)

La prima cosa che ho pensato, appena finito di vedere il film, è stata quanto Frozen fosse atipico; come se volesse proporre qualcosa di nuovo ma allo stesso tempo volesse preservare il suo tradizionalismo. Ma attenzione, il film mantiene questa particolarità solamente se lo guardiamo all’interno del contesto delle storie basate sulle Principesse, perché se invece lo osserviamo in relazione a tutti i Classici precedenti, ci accorgiamo ben presto che ha davvero poco di nuovo. E quindi? Cos’ha di originale? In esclusiva, per voi, la fiera delle grandissime innovazioni:

PARLA DI DUE SORELLE! Bellissimo. Non si era mai visto, in effetti, un film che ruotasse intorno all’amore di due sorelle e nel meraviglioso mondo delle Principesse Disney è sicuramente una novità. Ma lo è anche fuori? Tralasciando per un momento il dettaglio che, fino a prova contraria, anche Nani e Lilo sono due sorelle che si prendono cura l’una dell’altra… parlare di questo sentimento è davvero più originale che farlo rispetto a due amici? E’ più originale rispetto al parlare del sacrificio di una madre per un figlio? No perché sono leggermente stufa di sentir dire in giro che in tutti i film della Disney si parli sempre dell’amore tra un uomo ed una donna, scordandosi che si narra anche di padri, madri ed amici. Sì, finalmente si intavola anche un argomento delicato come l’amore fraterno ed è una cosa bellissima ma davvero pensate che questo particolare, da solo, basti a rendere un film effettivamente talmente tanto originale da gridare alla rivoluzione ed al cambiamento? Perché allora mi rendo conto che forse sarebbe il caso di rivedere la mia scaletta dei parametri dato che per me originali sono stati filmetti come Taron e la pentola magica o Ralph Spaccatutto. Sempre a dimostrazione del fatto che quando c’è qualcosa di davvero diverso se lo cagano in due gatti.

LA STORIA D’AMORE NON E’ CENTRALE! E qui devo ammettere che, invece che incazzarmi, ho lollato tantissimo. C’è questa tendenza bislacca che prevede di paragonare i film sulle Principesse ad altri film sulle Principesse, tralasciando quindi la maggior parte di tutti gli altri lungometraggi che rivestono un’importanza fondamentale per le tematiche trattate. Facendo così è logico che Frozen possa apparire come la cosa più rivoluzionaria del mondo ma perdonatemi se mi viene da dare a queste gente dei superficiali. Prima di tutto, la storia d’amore non è il tema centrale in numerosi altri film basati sulle Principesse (Mulan? Chi ha detto Vanellope? Ho sentito anche un Ailin?), anche se ci sarebbe da aprire una parentesi enorme sul fatto che, spesso, la storia d’amore è solamente la conseguenza del vero conflitto della protagonista. Si tratta di un bilanciamento sempre molto ben costruito (mica come in Final Fantasy VIII – scusatemi, dovevo dirlo) che però spesso sfugge se si guarda il film solo per vedere coronato il sogno d’amore. Prendiamo Rapunzel: la OMMMIODDDIO meravigliosa storia con Flynn ( <3 ) è la diretta conseguenza di un desiderio ancora più grande della protagonista. Rapunzel non lascia la torre per trovare l’amore, l’abbandona per andare incontro ad un sogno, e questo sogno non è Flynn. Lui lo diventerà, ma dopo. Questo aspetto è molto evidente nei classici post anni 90 ma, sebbene la gente tenda a non volerlo notare, è presente anche in opere più datate come Cenerentola dove più che scoprire se il principe riuscirà ad infilarle la scarpetta al piede (e non lo fa nemmeno lui, tra l’altro), magari è più importante sapere se Cenerentola riuscirà ad uscire di casa. E questo solo se prendiamo in esame i Classici basati sulle fiabe, perché se usciamo da questo contesto ed andiamo a vedere quasi tutti gli altri titoli il confronto diventa impietoso. E poi, scusatemi ma devo dirlo: che diavolo ci sarebbe di male se la storia d’amore fosse il tema centrale? Essù. *pensa a Filippo ed Aurora che ballano e vomita arcobaleni di bellezza.

ELSA NON E’ LA SOLITA ANTAGONISTA! Verissimo. Elsa poteva cadere nel banale e scontato cliché della donna emarginata ed incompresa pronta a distruggere il mondo per vendicarsi dell’offesa ricevuta. Invece, per il bene di tutti, se ne va e dicide di isolarsi da quel mondo che le ha detto “NO”. Questo è il maggior pregio del film, il suo punto di forza e la ragione principale per cui tutti quanti continuiamo a vederci a loop la sequenza di Let it go. Però mi piacerebbe lanciare una provocazione: se Elsa avesse ceduto al lato oscuro diventando una stronza psicopatica con manie di vendetta, il film sarebbe stato meno originale? Forse lo sarebbe stato in senso generale, in relazione all’intera narrativa universale, ma all’interno del contesto Disney avremmo avuto due sorelle in conflitto, separate ingiustamente, una contro l’altra; un aspetto che per certi versi potrebbe definirsi ancora più originale. Quindi sì, questo aspetto di Frozen è davvero un elemento nuovo, ma giustifica tutta questa venerazione che si è creata attorno alla pellicola? Non credo. Ideare un personaggio fuori dagli schemi più classici non rende tale anche l’intera pellicola. La filmografia Disney è disseminata di protagonisti e villains sempre diversi ed ispirati; eppure non ho mai visto attorno a Kuzco o Frollo un tale casino.

Frozen ha donne emancipate

Una che invece se ne stava con le mani in mano a guardare, Pocahontas (1995)

Adoro quando si fanno affermazioni così stupendamente vaghe perché non so da dove cominciare a smontarle. Cosa si intende precisamente con “donne emancipate”? Parliamo delle sole Principesse o anche delle semplici protagoniste? Si intendono i personaggi umani o anche quelli animali? E le spalle? Le villains? Una volta per tutte: non esistono solo le Principesse quando si parla di filmografia Disney. Parlare di emancipazione femminile prendendo in considerazione solo le fiabe di Re e Regine è sbagliatissmo ed oltre-modo scorretto verso personaggi come la madri di Bambi e Dumbo che non hanno niente, ripeto niente, in meno rispetto a qualsiasi principessa presa dal mazzo. Anzi, che vi piaccia o no, è proprio il regno animale Disney che ci regala le storie più toccanti, vere e profonde.

Ma andiamo con ordine. La figura femminile – umana e non – nei Classici Disney è un argomento davvero complesso e mi sta talmente tanto a cuore che, appena riuscirò a mettermi in pari con le altre 100 cose che ho in ballo, lo vorrei approfondire a dovere in una rubrica a parte. In questa sede andrò un pochino più spedita e mi soffermerò solamente sul fatto che, davvero, io non riesco a credere che si sia anche e solo potuto pensare di elogiare Anna ed Elsa per questo motivo. Ragazzi, spoiler: le Principesse Disney ci parlano della loro indipendenza, del loro riscatto, della loro forza fisica ed emotiva dai tempi di Ariel. E’ dal 1989 che ci vomitano addosso questi concetti, letteralmente. E’ davvero incredibile che qualcuno si sia stupito di un personaggio come Anna dopo l’avvento di gente come Belle, Mulan, Pocahontas o Megara. A questo punto, perdonatemi, ma sarebbe stato molto più originale avere la classica donzella in difficoltà bisognosa di essere salvata. Ma se è vero che non ha nemmeno senso parlare di questo argomento da La Sirenetta in poi, voglio prendermi due minuti per approfondire velocemente un paio di punti.

Ariel viene universalmente considerata come la prima Principessa Disney “non passiva” (dio, che brutta parola). In realtà, la questione è un pochino più complessa e si ri-allaccia al concetto di evoluzione di cui parlavo prima. Ariel non è nata da un giorno all’altro ed è il risultato di un preciso processo creativo che tiene conto di tutte, più o meno, le figure femminili che in un modo o nell’altro hanno calcato la scena dei Classici Disney. In particolare, le avvisaglie di questo grande rinnovamento c’erano già state con Ailin o Bianca ma, chissà perché, la prima se la dimenticano sempre proprio tutti, mentre la seconda nemmeno è considerata in quanto topo. Certo, a guardare le sole Principesse, è chiaro che Ariel risplenda come simbolo di emancipazione, libertà e girl power; ma è tale per un motivo molto banale: è la prima Principessa Disney – di successo – dai tempi di Aurora ed in lei convergono tutti i tasselli di un’evoluzione così costante e talmente ben costruita che, se si esce dal regno delle fiabe, rende difficilissimo trovare il momento di rottura tra il prima ed il dopo. E’ comunque impossibile parlare di un argomento così delicato senza tenere in considerazione il contesto storico-politico-sociale dell’epoca, nonché della fiaba originale; ma attenzione a non commettere l’errore di pensare che, prima di Ariel, le Principesse fossero un esempio di anti-femminismo. E’ facile fare un film come La Sirenetta a ridosso degli anni 90; ben più complicato deve essere stato mettere in scena film come Biancaneve o Cenerentola che denunciavano chiaramente il ruolo ingiusto che la donna ricopriva storicamente in quegli anni. Biancaneve non canta perché è felice di pulire la casa, fischietta perché anche nel lavoro duro e nell’ingiustizia può esserci del divertimento. E’ un messaggio meraviglioso e decisamente lontano dal concetto di maschilismo. Al massimo, le si può accusare di avere poca intraprendenza ma, please, se loro sono passive che aggettivo dovrei usare per descrivere i rispettivi Principi? Sì, dico a te tizio senza nome.

meme_cenerentola

Poi vabbeh, se non vi sta bene ad un certo punto prendetevela con la fiaba originale. Ma non venite a piangere da me quando scoprirete che Aurora viene violentata nel sonno. E ripeto, questo solamente parlando delle sole Principesse perché se usciamo da questo contesto e andiamo a prendere in esame tutti gli altri personaggi femminili, questa cosa è ancora più evidente… e lo è dal 1937. Tipo che il 90% dei villains più interessanti sono donne intelligenti, carismatiche e di gran carattere; al contrario di quelli maschili che quasi sempre sono sostanzialmente dei cretini esaltati che la buttano sull’umorismo. Se fossi un uomo sarei offeso; ma sì dai: la Disney è anti-femminista.

Frozen è il primo film Disney che…

Si ribella, combatte e salva la nazione. Tanta fatica per niente, Mulan (1998)

Sisters beforse Misters! Eccolo, il meme resposabile di questo articolo. Quando me lo sono trovato davanti su Tumblr, ho avuto l’impressione di sentire le urla di Pocahontas e Mulan in lontananza. Come se gridassero che allora avevano fatto tanta fatica per niente. Lì per lì ho pensato che non poteva essere vero, dai! L’autore di tale cazzata stava per forza trollando, non poteva dire sul serio; soprattutto perché non si era limitato a dire qualcosa di un pochino meno stupido come “E’ la prima Principessa Disney che…”, no; addirittura “Il primo film Disney che…”. Detesto questo meme perché vuole chiaramente sottintendere che in tutti i Classici Disney ci sia una ragazza che, per essere salvata, ha bisogno di un love interest che corra in suo aiuto. Capisci bene che quando ti ritrovi davanti ad affermazioni di tale portata, qualcosa dentro di te scatta e zitta proprio non riesci a starci.

Tralasciando per un momento il dettaglio che Anna, senza Kristoff ed Olaf, sarebbe probabilmente morta sotto la prima valanga che passava da quelle parti… Ma davvero c’è da stupirsi davanti al fatto che Anna anteponga Elsa al suo love interest? Davvero? No, dico: siete seri? Anche Belle aveva messo il padre davanti al suo desiderio di avventura. Persone come Mulan e Pocahontas avevano scelto la famiglia o addirittura il loro stesso popolo… Mi state dicendo che avevate bisogno di questo vomito in faccia di amore familiare per capire che quello romantico non è sempre al centro dei Classici Disney? Mi state dicendo che, davvero, pensate che tutti i personaggi femminili vengano sempre – sempre – salvati da un uomo? Ho davvero pessime notizie per voi, ragazzi.

Senza stare a scomodare gente come Pocahontas e Belle che salvano la vita a uomini, per non parlare di Mulan che salva un’intera fottutissima nazione… la verità è che, molto spesso, uomini e donne si salvano a vicenda. Persino Principesse più classiche – adesso viste con antipatia, purtroppo – come Cenerentola o Aurora non vengono salvate dal proprio love interest; bensì da donne o da amici. Non commettete l’insano errore di pensare che il bacio del vero amore sia, a tutti gli effetti, l’artificio che salva la vita delle donzelle; in realtà si tratta solamente della ciliegina sulla torta che mette fine al conflitto della protagonista a seguito di una precedente sconfitta che molto spesso avviene scomodando i personaggi spalla; indistintamente uomini o donne. Filippo viene – giustamente – considerato il primo Principe che non si limita a comparire alla fine della storia ma, a conti fatti, le vere paladine della storia sono Flora, Fauna e Serenella. Tre donne, per l’appunto.

L’unico vero merito di Frozen è stato quello di sbatterci in faccia questo concetto, ma è anche una delle rare volte in cui la protagonista viene messa davanti ad una scelta del genere. Senza dubbio si tratta di un atto meraviglioso, toccante ed in qualche modo originale ma vi prego, aprite gli occhi: la filmografia dei Classici Disney è piena di madri, padri ed amici che si sacrificano e si salvano l’uno con l’altro. Okey, applaudiamo tutti quanti Frozen per il bel gesto, ma non diamogli meriti che non ha. Il primo? Ma davvero? Che mondo orribile, non sono sicura di voler continuare a viverci.

Concludendo, Frozen è…

Un film a cui voglio già tanto bene, Frozen (2013)

… un bellissimo film, per certi versi atipico, ma assolutamente in linea con gli standard a cui la Disney ci ha abituato in circa 80 anni di produzioni. Frozen è semplicemente un bel film, non ha bisogno che gli siano attribuiti meriti unici che non ha. Resta una bella pellicola anche se non andiamo a dire in giro che Anna è la prima Principessa Disney emancipata, sapete? In Frozen ci sono tanti elementi che possono sembrare unici, ma sono tali solo se si commette l’errore di guardare tutti gli altri film ad occhi chiusi non afferrando il sottinteso e tutto quello che si può trovare scritto tra le righe. Frozen è il primo film Disney che ci sbatte in faccia concetti già presenti in tutti i Classici precedenti. Ecco, questa è una definizione che mi piace di più e che spero di veder girare nel mondo.

Aeris (40 Post) Gira sul Web dall'inizio del nuovo millennio e da allora ha fatto un sacco di cose inutili. Legge tanto, tiene a mente tutto ma posta pochissimo, ecco perché non avete mai sentito parlare di lei. Dal 1990 continuano a chiederle quale sia il suo Cavaliere d'Oro preferito; quelle persone stanno ancora aspettando una risposta.

 

12 Responses so far.

  1. Arianna ha detto:

    Oddio, la gif del Principe di Cenerentola mi ha stesa a terra. XDDD
    Bellissimo articolo. Quoto anche le virgole.

  2. Aldebaran ha detto:

    Non ho visto Frozen, uno dei pochissimi Disney che mi mancano all’appello, però ho capito cosa intendi e dal tuo scritto si evince molto bene il pressapochismo insipiente di chi sciorina commenti basati sulla scarsa cultura in argomento. Grandissima a sottolineare il ruolo epocale che svolse Biancaneve o Cenerentola all’epoca, troppo spesso si dimentica il contesto storico.

  3. Hairless Heart ha detto:

    Sono uno che ha letto pressoché QUALUNQUE commento, post, scritto esistente sul web italiano riguardante Frozen. Oltre a buona parte di ciò che galleggia sulla rete mondiale, almeno nei luoghi più rappresentativi.
    Sono un appassionato di animazione generale (piccolo, lo riconosco) e in particolare di animazione Disney. Devo ammettere che in mezzo ad un oceano di spazzatura creato attorno a questo film – proveniente da parte di coloro a cui il film non è piaciuto, haters o in buona fede, ma anche e perfino da coloro che lo hanno amato – non ho mai trovato un’analisi tanto lucida, approfondita e dimostrativa che chi scrive semplicemente conosce ciò di cui sta parlando, e nello specifico la STORIA di cui sta parlando. E per questo ti faccio tutti i miei complimenti.

    • Aeris ha detto:

      Addirittura? Grazie mille! Ho passato settimane a leggere pareri che andavano dai poli opposti non centrando mai il nocciolo della questione. Come se essere un bel film e basta proprio non bastasse. Come se ci dovesse essere un motivo per spiegare tutto questo successo. E c’è: è bello. Fine.

      Grazie di nuovo per i complimenti. Fa sempre piacere conoscere dei Disney Addicted che non dimenticano gli 80 anni di film precedenti.

  4. Aries Lauriel ha detto:

    Post davvero lungo, ma se hai tempo e voglia ho aggiunto qualche riflessione alla tua analisi.

    Ciao Aeris. Ho appena finito di leggere la tua analisi e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Premetto che a me non è piaciuto per niente questo film, ma non sono certo qui per protestare il fatto che a te invece è piaciuto, anzi, non riesco credere ai miei occhi! Finalmente dei commenti lucidi e intelligenti da parte di una a cui invece è piaciuto! Finalmente una persona che ha apprezzato il film e lo analizza nel modo giusto. Ci tengo a farti i complimenti per l’ottima analisi perché di solito quando mi trovo a discutere con chi lo ha apprezzato finisce sempre che io “smerdo” la pellicola(scusate l’espressione poco fine ma è la più azzeccata credo)e che gli accaniti sostenitori si offendono e mi insultano o dicono semplicemente che non capisco nulla.. insomma la prendono sul personale, vai un po’ a capire perché. Mi è piaciuto molto tutto il confronto che hai fatto con gli altri film, e mi trovo pienamente d’accordo. Anche io penso che sia troppo comodo considerare “le principesse” del passato come delle assetate di principi incapaci e frivole. Abbiamo avuto ottimi esempi di girl power in passato, molto più di Anna ed Elsa che invece sono proprio tornate indietro di brutto, quando bastava mostrare una coscia per gridare “alla libertà delle donne!” Sottolineo questo perché sembra ciò che si intende con lo spogliarello di Elsa, la quale di fatto non cambia la sua condizione di reietta e isolata dal mondo nemmeno se si veste da tronista, infatti per tutto il film non fa che scappare fino alla fine. Ma letteralmente fino alla fine, ignorando i suoi doveri (ricordo sempre che dovrebbe occuparsi di governare un regno, invece di farsi delle pippe mentali egoistiche ignorando tutti gli altri). Dall’inizio si nasconde da tutti, poi sempre per non affrontare i suoi problemi, scappa e si isola da un’altra parte, senza nemmeno dare il tempo a nessuno di giudicarla, poi fino alla fine non fa altro che cercare di nascondersi fino a farsi salvare da un’altra persona. (oltretutto spoiler questa persona rischia di rimanerci pure secca). Insomma, più che una regina stracazzuta come vogliono vederla la maggior parte dei fan e dei media, sembra un coniglio pronto a scappare alla prima scoreggia lasciando l’unica sorella che ha nella cacca e nelle grinfie di eventuali usurpatori al trono. Complimentoni, e poi dovrebbe passare per quella più intelligente delle due solo perché ha sentito dire che non ci si sposa con uno sconosciuto. Ok, perché questo sfogo? Perché il personaggio di Elsa è probabilmente il motivo principale del mio disprezzo verso questo film. Non che sia colpa di Elsa, chiariamoci, quello è il suo personaggio, la gattina spaurita che sembra figa ma in realtà è una dolce e fragile pulzella. La colpa è di quei fan che continuano a lodarla come la donna indipendente e forte che non è affatto. E non mi darebbe così fastidio se non mi ritrovassi ogni giorno dieci nuovi post su Elsa ad impestarmi la pagina principale di facebook. Certo è che una buona parte di nervoso mi è salito già da quando nel film si vorrebbe paragonare Elsa a Giovanna d’Arco.. dite quello che volete ma per me questa bestemmia è già abbastanza grave. Paragonare Giovanna ad un coniglio spaurito ed egocentrico mi sembra già abbastanza un insulto nei suoi confronti, soprattutto perché Giovanna è stata bruciata viva dopo essersi spaccata il deretano per il proprio popolo, e lei non era certo una regina. Detto ciò trovo che definire Elsa un’icona del femminismo sia come sputare in faccia a Giovanna, cosa che il film ha fatto e motivo principale per cui non mi è piaciuto. Soprassiedo su Anna che dall’inizio non fa che contraddirsi e che si lascia sballottare da tutti. (unica nota positiva di Elsa è che è lei stessa a decidere di isolarsi). Se Elsa è l’apoteosi dell’egoismo e dell’egocentrismo, Anna è l’apoteosi della stupidità. Dall’inizio non fa che fare cose sciocche. A qualcuno sembrerà assurdo il fatto che io avrei sfondato la porta della camera di mia sorella se lei non si fosse più fatta viva. (ma nemmeno quando andava in bagno la vedeva? vabbè, si vede che non sapevano inventarsi qualcosa di troppo elaborato, ma l’unica cosa che mi è rimasta in testa da ciò è che Anna non si è fatta poi in 4 per vedere Elsa, se avesse davvero voluto vederla, si sarebbe ingegnata e magari potevano mostrare una ragazza intelligente e ingegnosa. Non mi sembra di chiedere tanto, solo un tentativo di scassinare la porta o magari di entrare dalla finestra inerpicandosi pericolosamente su per le mura. Non sarebbe stato abbastanza scenografico? Di sicuro sarebbe stata una dimostrazione di amore anche quella, senza il bisogno di scalare un monte, tanto stava già rischiando di spaccarsi la testa quando è saltata fuori dal balcone per canticchiare quanto era felice).Questo era solo un’esempio. Anche il fatto di vedere una principessa avventurarsi su per i monti senza nemmeno una scorta di servitori è abbastanza assurdo. E’ stato anche assurdo il fatto che abbia rifiutato l’aiuto di Hans ricattando invece Cristoff per farsi aiutare nel viaggio. E da sola, come hai detto tu, sarebbe crepata dopo il primo giorno. Per quanto riguarda la fine: Spoiler: davvero è così innovativo il fatto che Anna abbia scelto di salvare sua sorella sacrificandosi? Io non lo trovo così incredibile, credo che qualunque fratello sano di mente lo farebbe. Premetto, la scena è bella, soprattutto il fatto che è la spada a spezzarsi anziché il ghiaccio, ma vorrei solo, come te, che la piantassero tutti di dire che è la prima donna nella disney che si sacrifica per un’altra donna. Cosa me ne sbatte dal momento che Mulan è andata in guerra a morire per tutte le donne del suo popolo e in primis per salvare la vita di suo padre? E Nami che ha affrontato un mostro di dieci piani per salvare sua sorella non conta? E ci tengo anche a far notare che Nami lavorava come un cane per mantenere la sua sorellina, altro che Elsa e Anna che vivono di rendita e il lavoro manco sanno cos’è. Sono sconvolta dal fatto che si voglia esaltare tanto queste due nullafacenti quando c’è stata prima di loro una principessa che non ha fatto successo solo perché il suo film è stato fatto coi piedi. Mi riferisco a Tiana! Lei davvero è l’esempio di donna con le palle indipendente e forte, lei per raggiungere il suo sogno si è rimboccata le maniche e si è messa a lavorare giorno e notte sacrificando tempo e divertimento! E il bello è che resta così fino alla fine. Oltretutto lei è una donna di colore che deve affrontare la società razzista in cui vive, solo che… notizia per tutti gli Elsaioli: Tiana non scappa mai, affronta tutto e combatte. Magari penseremo che è facile parlare di una cosa simile ora che siamo lontani da quel periodo, ma ricordiamo sempre che l’America è ancora piena di razzisti e ignoranti. Infatti, guarda un po’, dopo il flop della principessa nera la disney si è rifatta su altre tre principesse albine. Ho trovato molto più originale Vannelope di Anna ed Elsa, lei sì che è una regina con le palle! Lei ha messo su una repubblica, perché nessuno ne parla?! E’ la regnante più figa e saggia mai apparsa in un lungometraggio Disney! Ma immagino che le cosce lunghe vogliano la loro parte. Noto anche spesso che si tende ad ignorare Jasmine. Io la trovo piuttosto innovativa se si considera che è una principessa araba e quindi dovrebbe essere sottomessa al massimo e non contare nulla. Lei sì che aveva un motivo per scappare e lei sì che si è dimostrata indipendente in un ambiente simile. Non mi risulta che ci siano molte donne nella sua situazione che possano permettersi di scegliere con chi stare. Il fulcro della sua storia sarà anche il fatto di trovarsi il principe, ma il fatto è che la scelta del proprio compagno è strettamente correlata alla conquista della propria libertà, soprattutto in un paese in cui questo tipo di scelta non è mai lasciato alle donne. Lasciamo perdere lo “sfatamento” delle figure femminili che già lo hai fatto tu, e lasciando perdere le falle che io ho notato nel film, passo a qualche nota sul comparto grafico.Premetto che apprezzo moltissimo chi si è occupato della colorazione nel film, a parte questo, in realtà non è affatto curato come sembra. Questo discorso lo faccio perché come te, sono stufa di sentire che non si è mai visto nulla di simile. Hai ragione, non c’è nulla di innovativo in Frozen. Avevo già pensato ai fiocchi di neve di “Fantasia” quando ho visto quelli di Frozen, senza contare che l’anno prima avevo visto “Le 5 leggende”col suo bellissimo e mai esaltato ghiaccio, e parecchi anni prima avevo visto “Il Grinch” in cui i fiocchi di neve sono molto più belli di quelli visti in Frozen. Non mi è piaciuto nemmeno il fatto che abbiano usato gli stessi personaggi di Rapunzel per fare il film, perché nonostante quello che dicono i fan, se hai già pronto tutto lo sforzo è davvero minimo. Ho visto delle interviste imbarazzanti in cui i creatori si vantavano del fatto che hanno creato un software tutto nuovo per separare i pezzi di Olaf. Forse pensano che siamo tutti scemi o che soffriamo di amnesia, ma io mi ricordo benissimo Mr. Potato. Era il 91? Mah, circa. Vogliamo poi parlare delle vanterie che si sono fatti dicendo di aver studiato una renna dal vivo per ricalcarne i comportamenti esatti e l’aspetto? Le renne di “Arthur Christmas” e di “Rise of the guardians” mi sono sembrate un tantino più realistiche di quella pseudo cane-renna. Carina, ma non vantatevi di questo, che non ho mai visto una renna saltare a quattro zampe con la lingua di fuori. E ultima ma non ultima. Forse a qualcuno è sfuggito questo particolare un po’ raccapricciante, ma si sono pure messi a dire in giro che Elsa ha tipo il quadruplo o più di capelli di Rapunzel. Si sono impegnati talmente tanto a metterci tutti quei capelli che si sono scordati di curare il movimento di questi ultimi: durante la celebratissima “Let it go”, la scena clou del film, la treccia di Elsa le attraversa letteralmente la spalla come se fosse immateriale. Mai vista una grafica così, eh? Ottimo lavoro animatori, e avevate già tutto il materiale pronto.
    Questi sono i motivi per cui penso che questo film non meritava affatto l’Oscar. Non è innovativo, è scontato, presenta errori sia nella storia che nella grafica, manda pure messaggi ed esempi sbagliati, perché non penso di “buttare merda” addosso al film se dico che non ho apprezzato affatto la canzone dei troll che incita Anna al tradimento, e in cui Anna viene scelta dai troll come compagna di loro figlio solo perché è una donna sana fisicamente, della serie chi se ne frega se stai con un’altro o se non sei d’accordo con noi, il tuo parere non conta. Noi lo sappiamo che Hans è cattivo, ma Anna e i troll no! Quindi dal loro punto di vista potevano star spezzando il cuore alla persona più brava del mondo. Ora mi fermo qui perché va a finire che non finisco più, se qualcuno ha da fare critiche costruttive sono aperta a tutto.

    • Aeris ha detto:

      Oh, mammina! X’D
      Io sono una che parla tantissimo ma devo dire che anche tu non sei affatto male. Scherzi a parte, questo wall of text mi piace molto, nel senso che amo le discussioni argomentate. Purtroppo adesso sto uscendo e non posso risponderti come vorrei, quindi sospendo la cosa e la rimando di qualche oretta. Sì, potevo risparmiarmi questo commento ma volevo farti sapere che ti avevo letta nel frattempo. X’D

    • Aeris ha detto:

      Okey, eccomi. Scusa se rispondo solo adesso ma ho avuto una settimana pienissima e solo ora riesco a trovare il tempo per mettere insieme un discorso. Dunque, partiamo dalle cose che condivido con te fino ad arrivare a quelle su cui non sono d’accordo.

      – Sì, Frozen è sopravvalutato. Che non vuol dire, però, che sia un brutto film. Sono i fan che lo osannano come la cosa più rivoluzionaria del mondo che andrebbero puniti e messi davanti ad una sessione forzata dei 52 Classici precedenti. Onestamente, Frozen, non rientra nemmeno nella Top20 dei miei Classici Disney preferiti; ma questo non significa che non mi sia piaciuto lo stesso. In mezzo alla filmografia Disney ci sono decine e decine di capolavori… Ma ci sono anche dei filmacci, quindi… X’D
      C’è però anche da dire che molto di tutto questo è generazionale. Frozen è arrivato dopo quasi 15 anni di film altalenanti che hanno visto il fondo del fondo della filmografia Disney, ed è solo dalla “Principessa e il Ranocchio” che si stanno riprendendo; quindi penso sia anche normale che un film come Frozen abbia conquistato molti bambini/ragazzini di 15/16 anni che, in effetti, fino ad ora erano cresciuti con Bolt & Mucche o, ancora peggio, Atlantis.
      Penso ci sia anche da capire che per loro – e solo da questo punto di vista – Frozen sia in effetti una novità; certo non lo è se la Disney la conosci.

      – Il problema vero è che Frozen, forse, è uno dei film Disney più diretti mai fatti; nel senso che ti sbatte in faccia tantissimi concetti già, bene o male, affrontati. Il risultato è che, se non sei un buon osservatore, può sembrare tutto nuovo. Ma c’è anche da dire che questa pratica del “vomitarti addosso” concetti di indipendenza, etc… va avanti dai tempi di Ariel; mentre prima erano tematiche più sfumate; sempre in bilico tra il celato/mostrato. E’ il motivo principale per cui ho una venerazione per i Classici fatti quando Walt era ancora in vita. Si affrontavano temi importantissimi ma quasi non ce ne si accorgeva. Dumbo non parla di un elefante che impara a volare, parla della società che non accetta il diverso. Lilli e il vagabondo non parla di una cagnetta che mangia spaghetti con il suo amore, parla delle differenze tra ricchi e poveri. E così via. Da questo punto d vista, niente – ripeto niente – è superiore ai film di quando Walt era ancora in vita. Avevano un modo stupendo di portare avanti la narrazione.

      Sul personaggio di Elsa, invece, concordo in parte con te. Dico in parte perché, per me, quelli che per te sono i difetti, io li vedo come i pregi della pellicola. Elsa è un personaggio debole. E’ una sociopatica che fugge e basta dall’inizio alla fine. Non ha il coraggio di affrontare i suoi problemi e preferisce isolarsi dal mondo piuttosto che farsi aiutare a risolverli. E’ verissimo quello che dici, ma è il suo personaggio. Se piace DEVE piacere per questo. E’ per questo che adoro la sequenza di “Let it go”; perché è lo specchio di Quasimodo che canta “Via di qua”. Mentre per Quasimodo la libertà consiste nell’uscire da Notre Dame, per Elsa consiste nel rinchiudersi da sola nella Torre più alta. E’ una sequenza stupenda che ritrae completamente il suo personaggio ed è lo stesso motivo per cui, ad oggi, la reputo uno dei momenti più coinvolgenti della filmografia Disney degli ultimi anni (solo il momento, eh, non l’intera pellicola). Quindi, ripeto: se si ama Elsa, lo si fa proprio per la debolezza che dimostra. Non ha senso venerarla per la sua forza interiore; anche perché quella è Anna.

      E veniamo ad Anna. E’ verissimo che c’è una certa leggerezza di story-telling per tutta la pellicola. In effetti, pure io ce l’avrei a morte con mia sorella se mi avesse sbattuto la porta in faccia a 5 anni senza degnarmi di una parola. Ma è una leggerezza che fa parte del gioco, come ce ne sono tante altre disseminate per tutti i Classici. Penso che alla fine, quello che conta davvero, è che allo spettatore sia arrivato il messaggio di sofferenza/rabbia che Anna prova nel vedersi la porta chiusa sempre davanti e poi, beh, voglio dare per scontato che i genitori le abbiano detto qualcosa. LOL … In ogni caso, concordo con te che la sequenza poteva anche essere costruita un tantino meglio e, per quel che mi riguarda, è il difetto maggiore del film; ma tant’è… X’D
      Poi, vabbeh, la parte in cui i troll inciterebbero Anna al tradimento a me fa ridere; nel senso che onestamente non ci vedo nulla di male. In quel momento va bene una scena del genere. E poi, più che incitarla a tradire Hans, a me sembra che vogliano farla riflettere su ciò che si potrebbe perdere a non sposare Kristoff. Comunque, dai, Pumba e Timon insegnano a Simba a scappare dai problemi; eppure il film ti porta a pensare che in quel momento vada bene così. E bada, la scena dei troll a me non è piaciuta perché l’ho trovata maledettamente fuori contesto. Troppo comica in un momento in cui di comico non ci doveva essere nulla. Ma in effetti, ora che ci penso, ho anche una certa avversione per Hakuna Matata. Ahahahah! Vabbeh. X’D

      Sull’animazione, invece, non concordo per nulla con te. Il glitch durante la sequenza di “Let it go” lo conosco e me lo sono visto rimbalzare su Tumblr parecchie volte; ma più che un errore o una dimenticanza si tratta proprio di un escamotage tecnico. Non sono una super-esperta di animazione 3D ma, se si guarda attentamente la sequenza, è palese che la treccia che passa attraverso la spalla di Elsa sia semplicemente cammuffata grazie a lei che sta di profilo in modo da non spaccare il modello tridimensionale. Una scelta del genere, così palesemente mascherata, è voluta. Chiaramente, in questi casi, faccio un gesto di umiltà e mi affido a chi ne sa più di me su certi argomenti; d’altronde non si può nemmeno parlare di un pessimo film d’animazione dal punto di vista tecnico solo per un escamotage del genere che si nota solamente se lo vuoi notare. Trovo che allora sia ben più grave che, in Fantasia, i cuccioli di Pegaso cambino colore da un momento all’altro (quando si tuffano in acqua). Roba che i coloristi molto probabilmente stavano bevendo o fumando roba pesante in quel momento. O, peggio ancora, Walt Disney in persona che non fa disegnare Pisolo quando Biancaneve saluta uno per uno i sette nani. Cioè… XD. Nonostante tutto, non penso che sia in discussione il valore artistico nè di Fantasia nè quello di Biancaneve.

      – Sull’animazione realistica della renna, beh, non trovo ci sia nulla per cui stupirsi. La Disney si vanta dai tempi di Bambi del loro osservare gli animali per animarli. E’ una cosa che hanno sempre fatto. Per il Re Leone hanno passato diversi anni in Africa con il solo scopo di studiare leoni ed animali vari per poterli ricreare nel mondo più realistico possibile; eppure dubito che un leone balli Hakuna Matata o sorrida come fa Simba. Fa parte del gioco che la Renna abbia un comportamento da cane; quello che conta alla fine è che si muova, cammini e agiti le orecchie da renna. Molto probabilmente, se una renna dovesse mai imitare un cane, lo farebbe così. X’D

      In generale, sempre sull’animazione, Frozen è un buonissimo film. Non raggiunge sicuramente le vette di perfezione della Pixar; ma è comunque un ottimo film in CGI e non ha nulla da invidiare a Ralph, per dire. Certo, Rapunzel era e resta decisamente superiore (ma è anche il secondo film più costoso della storia XD) da questo punto di vista; ma molto qui lo giocano le atmosfere. Rapunzel (ma anche Ralph) giocavano sui colori e tutto il resto; in Frozen invece è tutto maledettamente bianco; ma è tutto incredibilmente in atmosfera; e poi l’animazione del castello è favolosa e, credimi, animare i cristalli è un inferno di giochi di luce.

      – Poi vabbeh, il design. A me non da particolarmente fastidio il design ricreato sullo stile di Rapunzel. Quello di “riciclare” pezzi di animazione è una pratica che la Disney ha sempre fatto. E’ sia un modo per minimizzare i costi che un modo per auto-citarsi, volendo. Capisco che possa dare fastidio, ma non penso proprio che ci sia da costruirci un caso sopra. Robin Hood ed il Libro della Giungla sono praticamente un riciclo continuo ma un bel chissefrega ci sta tutto. Certo, l’importante è non urlare al “OMMMIODDDIO NON HO MAI VISTO NIENTE DEL GENERE, E’ LA COSA MEGLIO ANIMATA MAI FATTA”; ma vabbeh… bisogna stare attenti a non essere troppo critici solo per contrasto perché esasperati da gente che non sa di cosa sta parlando. E poi la cosa meglio animata di sempre è La Bella Addormentata che, casualmente, è il mio Classico preferito ever. Poco ma sicuro. X’D

  5. Ele ha detto:

    Scrivo quest’ articolo per parlare delle principesse disney non dal punto personale, ma analizzare veramente per i loro pregi che difetti (anche mettendo nei commenti è l’unico mondo che riesco a pubblicare su internet e dire ogni tanto la mia opinione).
    Ho visto persone che hanno analizzato bene e altre male tra cui alcuni l’ho hanno fatto per antipatia.
    Ogni principessa è adeguata all’anno in cui è stato pubblicato il film di cui fa parte.
    Sono in totale tredici (comprese Anna e Elsa che forse faranno parte della franchise).
    Prima di iniziare vorrei dirvi che io amo molto le principesse disney sono state la mia infanzia insieme a molti film disney e non trovo giusto che vengono insultanti e criticati in cose non vere perché dopotutto sono solo film d’animazioni non sono la vera realtà e sono fatti apposta per sognare.
    Se non vi piace la Disney punto, potette dire la vostra opinione negativa ma un certo limite perché noi disneyani ci offendiamo moltissimo

    Biancaneve:

    Biancaneve fu creata del 1937 è per questo è ingenua, passiva, pensa molto alle faccende domestiche, non si lamenta della sua sottomissione da parte di sua matrigna e sogno il principe azzurro che le arriva perché ai quei tempi la donna doveva e poteva essere solo una buona moglie e brava madre e l’unici obbiettivi erano il matrimonio e la famiglia nella loro vita.
    Di certo lei è la classica principessa e da bambine molto amate.
    Tuttavia non è un cattivo modello perché possiede grande bontà e gentilezza che le saranno un po’ di aiuto durante il film, però viene salvata e aiutata dai simpaticissimi sette nani.

    Cenerentola:

    Cenerentola è fatta nel 1950 e si fa un passo avanti.
    Rispetto più a Biancaneve è tenacie, ma comunque passiva, consapevole della sua situazione di vita e vorrebbe una svolta nella sua vita piuttosto che servire quella cattiva matrigna e le due insopportabile sorellastre.
    All’inizio il suo obiettivo non era quel del principe azzurro che le salvasse, ma poi dopo averlo incontrato al ballo (disubbidendo la matrigna) in cui s’innamora, sogna tanto di unirsi a lui.
    Cenerentola riesce a sposare il principe non grazie al suo salvataggio ma all’aiuto dei suoi amici topolini e uccellini di cui fanno grande parte del film.
    I suoi amici animali la aiuteranno anche negli altri due film sequel.
    Cenerentola rimane la classica principessa per la sua bellezza, bontà e gentilezza, dando importanza non solo all’amore, ma anche all’amicizia.
    Secondo me un buon esempio per le bambine perché dopotutto non è tanto ingenua quanta Biancaneve, poi la bontà e gentilezza sono base per l’educazione dei bambini.

    Aurora:

    Aurora non ha un ruolo molto principale nel film nella “La Bella Addormentata del Bosco” del 1959, ma neanche altri sono protagonisti, ma tutti: Aurora, Filippo, Malefica e le tre fate.
    Filippo rispetto ai principi di Biancaneve e Cenerentola è molto più attivo e combatte per salvare la sua principessa.
    Ritornando ad Aurora lei ha il dono della bellezza e il canto da usignolo che ne fanno la classica principessa che per sua sfortuna è stata maledetta dalla nascita.
    È ingenua abbastanza come Biancaneve e come lei sogna di incontrare il vero amore che lo trova in uno sconosciuto di cui non sa nemmeno il suo nome.
    L’unica cosa che le da un po’ di carattere è il fatto di essere stufa di non potere incontrare e parlare con nessuno e di non uscire mai fuori dal bosco.
    Di certo non è da seguirla per aver parlato con un estraneo e ne essere innamorata che per sua fortuna è il principe di cui è promosso fin dalla nascita di sposarla.
    Per la sua storia romantica e la sua dolcezza fa sognare molto bambine e ci può stare.

    Fin qui ho analizzato le tre prime principesse della Franchise delle principesse disney che sono le classiche principesse che sognano il vero amore, sono passive e hanno bisogno di essere salvante.
    In fondo non sono cattivo esempio per le bambine che a loro importa sognare e giocare, poi crescendo cambiano gusti come succede a tutti e preferiscono un altro modello da inseguire.
    Non c’è niente da preoccuparsi.
    Poi vi faccio notare che dopotutto queste belle principesse hanno anche loro degli difetti come tutti noi.
    Adesso passiamo con le principesse del Rinascimento Disney.

    Ariel:

    Ariel fatta nel 1989 è attiva, coraggiosa, allegra, avventurosa, ribelle e testarda ed ha le caratteristiche di una tipica adolescente che si mette spesso nei guai.
    Sogno dall’inizio del film “La sirenetta” di far parte del mondo umano e colleziona oggetti umani, ma al suo padre non gli piace per niente perché pensa che gli umani siano dei selvaggi e cattivi.
    Suo padre ha un po’ ragione a proteggerla, ma esagera anche troppo perché ai propri figli gli si deve darli un po’ di libertà e imparare dai loro errori.
    Innamorandosi di Eric non fa che altro darla una spinta più per volere di realizzare il suo sogno e lo fa attivamente, ma per stare accanto a lui e fare parte del mondo umano gli porta molti sacrifici alcuni anche troppi per un ragazzo solo visto e non conosciuto.
    Accentando un patto con Ursula lo fa di lei un’ingenua.
    In parte è una principessa rivoluzionaria perché ha i difetti e pregi che ogni persona possa avere e dall’altra lo rende simile alle prime principesse perché rinuncia la sua voce, la sua vera natura e la sua famiglia per un ragazzo appena visto.
    Lei riesce farsi innamorare di lei da Eric anche senza la sua voce con un po’ di aiuto dai suoi amici animali.
    Eric è un ragazzo con una buona personalità che vuole cercare ad ogni costo la ragazza che l’ ha salvata di cui sa solo della sua voce (diciamo che è una cosa astratta e superficiale la voce), ma comunque s’innamora di Ariel anche se non la riconosce come sua salvatrice.
    A realizzare il sogno di Ariel è il padre che per la sua felicità gli fa diventare un’umana per sempre.

    Belle:

    Belle del film della “Bella e la Bestia” del 1991
    E’ intelligente, pratica, schietta, indipendente, coraggiosa, amante dei libri e riesce a tenere a testa alta verbalmente chiunque come ad esempio la bestia e Gaston.
    Lei sogna di vivere avventure come nei libri che leggere e soprattutto fuori da quel piccolo viaggio che la considerano strana.
    Per la società ed epoca in cui è ambientata è atipica e perfino anticonformista.
    Fra le principesse disney è la più intelligente e intellettuale, ma allo stesso tempo dolce e altruista.
    Vuole molto bene al suo padre e rinuncia alla sua libertà per tirarlo fuori dalla prigione della bestia.
    Ha la dote di guardare oltre alle apparenze è per questo rifiuta dall’inizio e alla fine di sposare Gaston perché presuntuoso, vanitoso e stupido (è fa molto bene) e s’innamora della bestia per quello che è.
    Lei non è consapevole della sua bellezza e non se ne cura.
    Lei non viene salvata da nessuno, ma lei che salva la bestia amandolo veramente rompe l’incantesimo e lo fa ritornare per quello che è.
    Non decide di sposare Adam (il nome vero della bestia) perché è bello, ma che riesca a riconoscerlo dentro si suoi occhi colui che si è innamorata ciò lui anche quando ero bestia e che in aspetto di principe.
    Il film da un profondo significato che non è importante ciò che c’è fuori ma ciò che c’è dentro.
    Belle è un buon esempio per le femmine di qualsiasi realtà e non si può dire che sia passiva, ingenua e una classica principessa dal salvare, ma una ragazza dotata di grande cuore, intelligenza e dall’anima sognatrice.

    Jasmine:

    Rispetto alle altre principesse disney non è protagonista del film “Aladdin” del 1992, ma è ben diversa da loro e più una donna moderna che una classica principessa.
    Lei è forte, decisa, indipendente, coraggiosa, intelligente e intuitiva.
    Rispetto alle altre principesse lei cerca un’altra tipa di strada da seguire.
    Lei vorrebbe dalla sua vita solo la libertà di scegliere e decidere, uscire dal suo palazzo per vedere il mondo e sposarsi per amore.
    Essa ha molto ragione perché tutta la sua vita è stata sempre lì fra quelle mura con una sola amica la sua tigre Raja, la legge e suo padre hanno sempre deciso tutto per lei e anche del suo destino e non credo che qualcuno vorrebbe sposarsi con un pretendente presuntuoso da grandi ricchezze, ma dentro vuoto.
    Decide poi di prendere le redini della situazione e fuggire dal palazzo.
    Nella piazza si mette subito nei guai perché la primissima volta che va lì.
    Mostra sempre di riuscire fare tutto o decidere di testa sua, difendersi e cavarsela come quando Aladdin travestito da principe e il sultano credevano cosa sia meglio per lei o quando Jafar voleva che lei fosse la sua regina, ma lei rifiuta versando del vino addosso a lui.
    Nel balcone prima di andare sopra il tappeto insieme a Ali Ababua riconosce subito che lui veramente è Aladdin.
    Lei a differenza delle altre principesse disney s’innamora di Aladdin per la sua personalità, il sui valore e ciò che è dentro e per di più non un vero principe, ma un ragazzo povero e comune.
    Jasmine come Belle si innamora del carattere del suo amato.
    Come Ariel riesce ad avere ciò che vuole con il permesso di suo padre che cambia la legge e questo permette di sposarsi con Aladdin (che per la legge doveva sposarsi solo uno di alta società) e alla fine ha la libertà di decidere, scegliere e vedere il mondo.
    la scena finale è che Aladdin e Jasmine vanno in giro per il mondo sopra un tappeto un magico (non sopra un cavallo bianco come al solito).
    Nei sequel e nella serie animata si mostra anche combattiva, avventurosa, intuitiva e molto utile per aiutare Aladdin durante le sue avventure.

    Scrivo un paio di righe prima di parlare di Pocahontas e Mulan.
    Ariel, Belle e Jasmine hanno in comune che all’inizio del film abbiano un sogno o obiettivi da volere realizzare e alla fine li realizzano e si sposano.
    Belle e Jasmine sono principesse veramente attive e che sanno cavarsela da sole, anche Ariel, ma lei si mette nei guai facilmente.

    Pocahontas:

    Creata nel 1995 del film di cui è protagonista e non è al centro la sua storia d’amore, ma anche la lotta e l’odio fra bianchi e indiani e il suo eroismo che cerca ogni modo che una scoppi una guerra fra questi due popoli.
    È una giovane donna coraggiosa, forte, indipendente, fiera di essere un’indiana, dolce, solare, agile, nobile d’animo, saggia, amante della natura e degli animali.
    Mostra grande abilità fisica di sapere tuffarsi da una cascata alta e di remare n canoa anche in un fiume mosso.
    Lei fin dall’inizio del film cerca la sua strada.
    Quando arrivano gli inglesi e John Smith s’incuriosisce molto del loro mondo, ma ne rimane schifata quando John dice che vogliono cambiare la terra degli indiani e dice che loro sono selvaggi.
    Pocahontas nella canzone “I colori del vento” insegna a lui che gli indiani non sono selvaggi, la vera ricchezza sta nella vita e nella natura e si devono difenderli.
    Lei rappresenta l’importanza dei morali degli indiani d’America e insegna anche che uno prima di giudicare qualcuno deve conoscerlo e comprenderlo.
    Quando la rivalità fra inglesi e indiani si fa sempre più forte Pocahontas con l’aiuto di John cercano con saggezza che non scoppi una guerra.
    Alla fine del film quando suo padre sta per uccidere John lei gli si mette davanti per salvarlo, gli dice che lei ha scelto la via dell’amore in cui l’ha portato a questo mentre lui con la strada dell’odio ha portato a volere uccidere e combattere.
    Pocahontas mostra una saggezza oltre i suoi anni e un grande amore e comprensione.
    Insegna anche che l’odio non porta a niente di buon e l’amore, rispetto e comprensione a molto.
    Alla fine del film lei decide di rimanere nella sua terra perché ha capito che lì il suo posto e la sua strada in cui lei può essere molto utile per il suo popolo.
    Tutto ciò fa di lei un’eroina saggia e matura.

    Mulan:

    Protagonista del suo film creato nel 1998.
    Lei rappresenta una vera eroina d’azione.
    È intelligente, coraggiosa, determinata, forte e allo stesso tempo dolce.
    Lei desidera portare molto onore alla sua famiglia essendo che è ambientata in un’epoca di cui si dava molto importanza al concetto dell’onore e l’unico modo che può riuscirci una donna è sposare un uomo di buona dinastia.
    Lei non riesce essere aggraziata per niente, fare la buona moglie o la brava figlia neanche truccata e vestita bellissima.
    Il ruolo da docile, pudica e silenziosa donna non fa per lei.
    Decide di arruolarsi nell’esercito e travestirsi da uomo al posto di suo padre in modo che non muoia in battaglia essendo rimasto zoppo e malato nel precedente.
    Riesce a superare l’anellamento e sconfiggere migliaia di unni con la sua intelligenza e determinazione.
    Mulan salva la Cina anche in panni di se stessa, usando le sue capacità, mostra il suo valore e rende onore alla famiglia.
    Persino l’imperatore s’inchina a lei.
    Nella vita per riuscire fare qualcosa si deve essere solo se stessi e non cercando di essere qualcuno che non sei.
    Il fiore che sboccia per ultimo è il più raro e più bello di tutti.

    Mulan e Pocahontas sono l’apice delle principesse disney e rappresentano due tipi di eroine, si dice che Merida sia stata lei a rivoluzionare le principesse disney, ma per non è vero c’è ne sono state già anche altre.
    Mulan e Pocahontas è vero sono belle, ma hanno un carattere indipendente, emancipato e si può dire che sono anche loro femministe e poi che centra l’aspetto fisico con il femminismo.
    Poi nel film s’innamorano, ma succede a tutti ed è normale.
    Adesso parliamo delle principesse disney del ventunesimo secolo.

    Tiana:

    Creata nel 2009 del film “La principessa e il ranocchio” E’ una tipica donna moderna e d’affari a ogni effetti, tenacie, forte, intelligente, con la testa sulle spalle e laboriosa.
    Sogna di aprire un ristorante come suo padre e alla fine del film riesce a realizzare il suo sogno con le sue forse.
    Insegna che niente cade dal cielo e si vuole qualcosa si deve lavorare duramente.
    Questo insegnamento è molto importate per la vita reale che per arrivare al traguardo ci vogliono sacrifici e duro lavoro.
    Riesce a mettere nella dritta via Naveen in cui lo sposa alla fine del film.
    Per le donne moderne e laboriose in lei si possono vedersi molto.
    Come Ariel, Belle e Jasmine hanno un sogno all’inizio del film che lo realizzano e si sposano alla fine.

    Rapunzel:

    Creata nel 2010
    Una ragazza dai capelli magici forte, determinata, creativa, simpatica e allegra.
    Ha vissuto fino ai suoi diciotto anni chiusa in una torre e madre Gothel le proibisce di uscire perché la fuori e pericoloso e tutti sono cattivi.
    Poi lei non fa che diminuire l’autostima e la fiducia in se stessi a Rapunzel.
    Lei desidera tante vedere le lanterne ed essere libera e quindi decide di fuggire via per tre giorni da lì con l’aiuto di Flynn che però riesce a uscire dalla torre da sola.
    Durante il corso del film matura diventando da insicura a più forte, determinata e cosciente.
    Dopo aver realizzato il suo sogno Flynn in cui si sono innamorati lui diventa il suo nuovo sogno.
    Riesce a capire che lei è la principessa perduta che madre Gothel l’ha sfruttato da sempre per i poteri dei suoi capelli e l’ha affronta a testa alta.
    Decide di sacrificarsi e dare la sua libertà per salvare Flynn che è stato ferito a morte da madre Gothel mostrando grande altruismo.
    La stessa cosa fa Flynn che taglia i capelli di Rapunzel in modo che la cattiva non può più usufruire dei poteri, invecchia e alla fine muore per la sua troppo età e così la ragazza è libera.
    È un personaggio in cui molto ragazze si possano rispecchiarsi per la sua insicurezza e il volere di realizzare i propri sogni, poi ha i difetti e pregi che può avere ogni ragazzo normale.

    Merida:

    Creata nel 2012 del film di “Ribelle the brave”
    Lei è una ragazza ribelle, caparbia, forte, coraggiosa, eccellente nel tiro con l’arco e a combattere.
    Lei è in tutti sensi una tipica adolescente che vuole prendere in mano il proprio destino, fare ciò che vuole e ribellarsi ai propri genitori.
    Lo è anche nell’aspetto fisico per il suo corpo normale e i suoi disordinarti capelli rossi, ma come le altre principesse disney ha che pregi e difetti.
    Nel film è molto centrato il rapporto che ha con sua madre in cui fra loro sono molto diverse e perfino le loro aspettative verso l’una e l’altra.
    La sua mamma vorrebbe che assumesse le sue responsabilità d principessa ed ha ragione, ma tranne che vuole fare diventare una che non è.
    Merida desidera solo potere comandare il suo destino, ma non ragione neanche lei nel fatto di fare ciò le pare e scampare dalle responsabilità che ha.
    Il fatto di fare sempre ciò che vuole la causeranno grandi guai come la lotta fra i clan e la trasformazione dia sua madre in orso.
    Imparerà quanto sia importante avere una guida nella tua strada e riuscirà a mettersi ad aggiustare tutto senza essere costretta a fare ciò che non li piace (come quello di sposare uno dei figli dei tre clan) e rimettersi con sua madre.
    Sarà proprio quello di mettere da parte l’orgoglio e confessare i propri sentimenti che trasformerà sua madre di nuovo come prima.
    Come Rapunzel lei matura durante il corso del film.
    Lei è la prima principessa disney a non avere un interesse amoroso e dai lei impariamo che possiamo prendere in mano il proprio destino, ma anche di essere capaci di prendere le nostre responsabilità e che una guida può essere molto utile come ho detto prima.

    Anna:

    Protagonista del film “Frozen il regno di ghiaccio” 2013 insieme alla sua sorella.
    È il personaggio femminile più comico che ha creato la disney e rappresenta molto umanità in fatto di sentirsi ed essere goffa e inciampata anche nel parlare in alcuni momenti e non vantarsi delle propri doti.
    È coraggiosa, sognatrice, temeraria, agile, buffa, goffa in fatto di regalità, ironica e ingenua.
    Mostra grande giocosità e spirito libero dall’inizio del film e sogna di vivere un’altra tipa vita che non sia stare chiusa nel castello e di incontrare il vero amore.
    Lei nella storia avrà due tipi di amore quello falso che mostra che il colpo di fulmine non è sempre il vero amore e l’altro che nasce conoscendosi e mettendo il bene dell’altro prima del tuo.
    Vuole tantissimo bene a sua sorella, cerca fin da bambina di riavvicinarsi a lei e poi quando Elsa se ne va si mette a cercala senza pensarci due volte.
    Essendo molto coraggiosa e temeraria, ha il difetto di agire senza pensare.
    Mostra ingenuità in fatto di volere sposarsi uno che lo conosce da pochissimo.
    Anche quando Elsa la scaccia via non si arrende e quando ormai sta morendo congelata decide di sacrificare la sua vita per quella di Elsa.
    Il suo gesto di vero amore le scioglierà il suo cuore.
    Mostra che il vero amore non sta quello fra uomo e donna, ma anche fra due persone che si vogliono molto bene e, infatti, il film parla della sorellanza.
    Come Rapunzel e Merida matura imparando dalle sue esperienze.

    Elsa:

    E’ un personaggio molto complesso che appare riservata e solitaria, ma che in realtà è molto emotiva, altruista e vuole molto bene a sua sorella e possiede grandi poteri sul ghiaccio e neve.
    Vive fin da piccola nella paura da quando accidentalmente ha colpito Anna rischiando la sua morte e i suoi genitori pensano che chiuderla nel castello e nasconderli da tutti perfino a sua sorella i suoi poteri la aiuterà a domarla.
    Anche se l’hanno fatto per buone intenzione non capiscono che a Elsa fa aumentare le sua paure e queste la bloccano moltissimo.
    Elsa sta sempre lontana da Anna per non farla del male e si nasconde da tutti e a tutto, ma dentro ha il desiderio di essere libera, non dovere più sopprimere i suoi poteri senza fare del male nessuno e senza paura e tutto ciò lo mostra nella canzone “All’alba sorgerò”.
    In quella canzone si mostra sicura di se stessa, forte, fiduciosa nelle sue capacità e allo stesso tempo regale, ma sole e ha ancora non riesce a sconfiggere le sue paure.
    Infatti, quando scopre accidentalmente di avere maledetto il suo regno in un inverno perenne perdo il controllo dei suoi poteri.
    Alla fine del film capirà che per dominare i suoi poteri non è isolarsi da tutti o essere libera, ma di sapere amare se stessa e gli altri e non avere paura di ciò che se capace e per ciò che sei.
    Il suo personaggio insegna che la paura è il vero peggiore nemico che ti può bloccarti in tutto e che per amare gli altri si deve essere capaci di amare se stessi.
    Ala fine del film è maturata anche lei come Anna, si riconcilia con lei, decide di usare i suoi poteri per dare gioia ai suoi sudditi e di non chiudere mai le porte del palazzo.

    Finalmente sono riuscita ad analizzare tutte le tredici principesse.
    Prima di finire vorrei a dire agli anti-disney che va bene se non vi piace qualcosa, ma non ha senso ad insultare solo perché non fa parte dei vostri gusti e poi la disney non è il male.
    Secondo voi ha cambiato in peggio le società o le persone, io direi proprio di no perché la disney fa film per fare sognare ed è ovvio che non rappresentino la realtà, poi niente e nessun perfetto nemmeno le principesse disney che hanno difetti pure loro ed è molto umano e reale.
    Non si può giudicare nessuna persona, neanche una cosa, un film o un personaggio dall’aspetto ma dal suo carattere perché come si dice, l’abito non fa il monaco.
    La donna se è molto bella non significa che sia una ragazza facile o una sottomessa e senza personalità e vale anche se è brutta e anche per i maschi.
    Se volete fare qualcosa di utile per la società e risolvere problemi pensato a quelli che esistono nella realtà (se vogliamo parlare sempre sul campo delle donne) come la violenza, il sexting, gli stalker, l’anoressia, obesità, cyberbullsmo, il bullismo e gli omicidi.
    Una donna per essere pari all’uomo deve avere rispetto, stessi diritti, possibilità dei maschi, libera di essere se stessa e fare ciò che gli piace.
    Una donna che ha tutto questo è davvero indipendente ed emancipata se lo fa per testa sua e poi se ha bisogno può essere anche aiutata (tutti noi abbiamo bisogno aiuto nella vita e delle persone da volere bene)
    Una donna è sottomessa se qualcuno decide tutto di lei ed è schiava di un’ingiustizia sociale, non per com’è di carattere.
    Io considerò cattivi esempi le donne facili che stanno con chi passa per caso, non si danno limiti in tutto o sono volgare in tutti sensi.
    Per quelli che come me sono fan della disney lasciate stare quelli che la insultano tanto a che cosa li porterà: a niente.
    Se volete continuare a sognare e vedere film che vi piace oppure parlare liberamente di ciò che pensate positivamente e negativamente della disney come ho fatto io sulle principesse disney.
    Io le principesse disney le ho amate fin da piccola e anche tuttora che sono un’adolescente.
    Quelle che rappresentano un buon modello secondo me sono Belle, Jasmine, Pocahontas, Mulan e Tiana.
    Invece quelle in cui si può rispecchiarsi e vederle come vere persone umane Ariel, Tiana, Rapunzel, Merida, Anna ed Elsa e anche tutte le altre per chi assomiglia a loro.
    Io in Belle mi ritrovo molto perché sono anch’io sognatrice, antipica (non sai quanto) e amante dei libri.
    Arrivederci e saluto che anche agli anti-disney e i fan della disney!


    per sbaglio mi sono dimenticata di cancellare la parte finale dell’articolo, perdon.

  6. Ciao ha detto:

    Ciao. Innanzitutto, complimenti per l’articolo che hai scritto. Giuro che pure io avevo pensato di scrivere un articolo su tutte le “perle” che continuano a girare sul web. Meno male che mi hai preceduto, non l’avrei fatto bene come il tuo. Mi è piaciuto come hai giustamente ricordato tutti gli esempi femminili del passato (anche personaggi provenienti dagli anni ’30 e ’50) e come hai giustamente affermato che non c’è niente di male nelle storie d’amore.
    Anche a me Frozen è piaciuto molto. Mi è piaciuto perchè è una bella storia, a tratti anche commovente (a me sono venute le lacrime agli occhi quando i genitori muoiono e le due rimangono sole), ha dei personaggi simpatici, belle canzoni, battute divertenti, spunti di riflessione anche, se vogliamo, interessanti… ma non perchè sia (o meglio, dicono che sia) originale, femminista, rivoluzionario. Di originale ha sì degli aspetti, ma di sicuro non quelli elencati da chi non si ricorda dei classici precedenti.

    Poi, se proprio vogliamo parlare di fiaba (dico fiaba per parlare di principesse protagoniste, non di protagoniste nell’ottica generale) rivoluzionaria non prenderei di certo Frozen: voglio dire, Shrek (lo so che non è Disney, ma sempre di fiaba si tratta) è uscito nel 2001! Ed ha una principessa che è 1000 volte più emancipata e rivoluzionaria di Elsa ed Anna messe insieme! E se proprio vogliamo rimanere nell’ambito delle “principesse Disney”, Tiana è un bell’esempio (come ha già confermato l’utente sopra di me).

    Poi, oltre ai luoghi comuni che ha già citato, ce ne sono molti altri, tra cui:
    – “Appunto, non si può sposare uno se lo hai appena conosciuto, come hanno fatto tutte le altre principesse…”
    … A parte il fatto che Frozen è ambientato nel… 1800? (Non so, ma di sicuro non nel 2013!), dove era del tutto normale per una ragazza conoscere il suo uomo e sposarlo in pochi giorni, questo tema è già stato affrontato nel film “Come d’incanto” (2007). E comunque sia, le altre protagoniste sono riuscite a trovare il loro uomo e ad avere una prova tangibile del loro amore (al contrario di Anna, che si è fatta convicere da due frasette). Sta di fatto che il bacio (o gesto, come lo vogliamo chiamare) di vero amore non serve solo a risvegliare persone o a rompere maledizioni, ma anche ti fa capire che QUELLA persona è il tuo unico vero amore (Giselle, sempre da Come d’incanto, lo spiega addirittura in una delle sue canzoni). Quindi, che senso ha per le altre protagoniste aspettare a sposarsi? Poi sempre di storie\fiabe si tratta, non della nostra realtà odierna.
    – “Che colpo di scena ORIGINALE! Il principe sembrava buono, ma poi è venuto fuori che è cattivo! Un principe cattivo non si era mai visto!”
    Colpo di scena sì, originale no. Devo ricordarvi ancora Shrek con il principe azzurro cattivo? Poi due cattivi che all’inizio sembravano buoni si sono già visti sia in Toy Story 2 che Toy Story 3.

    Ce ne sono altre di sicuro. Se mi vengono in mente le aggiungo, il resto l’hai già detto tu e gli altri nei commenti (ho apprezzato molto anche quelli). Scusa per la lunghezza…

    • Aeris ha detto:

      Ciao, Ciao! X’D
      Grazie mille per l’intervento e per aver apprezzato l’articolo. In realtà ci sarebbero tantissime altre cose da dire ma spero di riuscire a farlo in una rubrica a parte non appena sarò in pari con gli altri 100.000 progetti che ho in testa. L’evoluzione della figura femminile poi è un argomento che mi sta molto a cuore e che meriterebbe tutto un discorso a parte, quindi in questa sede sono andata un pochino spedita soffermandomi solo sugli aspetti relativi a Frozen. Grazie di nuovo! XD

      • Ciao ha detto:

        Grazie a te per avermi risposto! :) Scusa se io ti sto rispondendo solo ora, ma ieri avevo un sacco di cose da fare… Comunque sì, per quanto riguarda l’evoluzione della figura femminile è bene fare un discorso più generale…

        Comunque in Frozen non c’è evoluzione della figura femminile: se ci si pensa Elsa è salvata da Anna, ma Anna è anche lei salvata da Kristoff (altro che inutile!) Infatti, se non ci fosse stato lui, chi avrebbe riportato una debole Anna al castello? Olaf? I troll? Dai, diamo un po’ di credito anche a quel ragazzo, senza di lui Anna sarebbe ancora in giro a vagare per i boschi innevati!

        E riguardo al bacio del vero amore: come hai già detto tu, Pocahontas non ha salvato John Smith con un bacio. Mulan salva il padre andando in guerra (salva un famigliare proprio come fa Anna). Neanche Belle ha salvato la bestia con un bacio, le ha detto “ti amo” (il bacio se lo danno dopo!).
        Se proprio vogliamo prendere un esempio più recente: Flynn salva Rapunzel da Gothel tagliandole i capelli, e lei lo salva dalla morte con una “lacrima magica” (vabbè, comunque non è un bacio!). In questo film la figura della donna è pari a quella dell’uomo (anche durante il viaggio i due si aiutano l’un l’altro), nessuno dei due è “inutile”, entrambi hanno bisogno l’uno dell’altra, aldilà della storia d’amore. Tutte “piccolezze” che i nostri critici del web non notano perchè sono troppo impegnati a dire “è la classica storia d’amore” o “questa principessa si fa salvare, allora non è emancipata”…

        Ci tengo a specificare ancora una volta che Frozen mi è piaciuto moltissimo e non ce l’ho con il film in sè (che ha comunque i suoi meriti), ma con queste affermazioni.

        P.S.: Mi è piaciuto molto anche il commento di Ele!!!
        P.P.S.: So che rompo, ma sono anch’io cresciuta (e non smetterò mai di crescere!) con i film d’animazione Disney o non… quindi se mi viene in mente altro aggiungerò qualcosa, per la “gioia” di tutti.

        • Aeris ha detto:

          Mi fa davvero piacere vedere dei post di replica così lunghi, cavolo. In un mondo dove ormai la gente non va a leggere e scrivere oltre un tweet, è davvero una soddisfazione.
          Comunque sia, sì, sono d’accordo con te. Come anticipato, un giorno farò una serie di post a parte e più articolati relativi alle figure femminili, ma in linea generale c’è da dire che i film Disney sono per maschi e femmine. Non è che hanno dei target precisi; devono piacere a bimbi e a bimbe, quindi è anche NORMALE che uomini e donne si salvino a vicenda. E ci mancherebbe altro, diavolo!!!!

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