La storia sin qui…
Dopo la trollata dello scorso Dicembre, l’annuncio epocale all’E3 2015 scuote il fand… ah, no scusate, aehm: Milo, Dohko, Aldebaran, Aiolia e Shura arrivano dinnanzi all’Yggdrasil dopo aver sconfitto le ombre del passato; l’albero continua a succhiare il loro Cosmo, ma Milo, Aldebaran e Aiolia riescono ad abbatterne le radici grazie al potere delle God Cloth. Le ripercussioni fisiche sono però enormi e Milo, già ferito, cade esanime e viene catturato da Yggdrasil!
Ep. 06 / Irruzione! Le 7 Stanze di Yggdrasil
Mu, giunto nel luogo in cui Milo si è appena sacrificato per distruggere una delle Grandi Radici di Yggdrasil, sta picchiando con garbo un po’ dei soliti soldatini-carne-da-cannone; il Gold Saint è profondamente scosso dalla perdita del compagno d’armi e quindi, dopo averne fatti volare via un po’, prega i suddetti soldatini di farsi da parte, perché è piuttosto adirato e non avrà pietà.
Anche gli altri Cavalieri d’Oro sono alle prese con le povere vittime di turno, che con incredibile valore tentano però di impedir loro il passaggio; Lyfia interviene tentando di fermarli con il temibile Predicozzo no Jutsu, ma nemmeno questo sembra far desistere i coraggiosi soldatini; Aiolia decide allora di affrontarli con una raffinata tecnica marziale: pestarli finché non cambieranno idea.
A risolvere l’impasse pensa però Andreas, che chiede alle sue truppe di lasciar passare i Gold Saint, dato che tanto faranno la stessa fine dei due guerrieri d’Athena già sconfitti… l’orgoglio d’Asgard combatte al fianco dei God Warrior!
I soldatini si fanno dunque da parte, facendo passare i Gold Saint; brindisi mentale di Dohko che si congratula con se stesso per averla sfangata ancora una volta senza faticare.
Parte la sigla e scopriamo che grazie al colpo della Pienezza del Budget (sì ma non crediate: nei limiti consentiti da Athena Toei) sono state finalmente corrette alcune immagini – Saga in God Cloth ad esempio non sembra più Shaina con la parrucca di Milo – e realizzate delle sequenze apposite invece di continuare a usare di volta in volta come riempitivo le scene dell’episodio precedente. Ovviamente il tutto sotto il segno della QUALITY, eh, da quella non si scappa.
E’ stata inoltre aggiunta sul finale una sequenza che riprende la passerella dei Bronze nella primissima Pegasus Fantasy, con tutti i Gold in God Cloth e in posa plastica; ovviamente Milo è quello più in posa di tutti, che ve lo dico a fare.
Fine sigla e torniamo all’azione: Andreas sta di nuovo ragguagliando i God Warrior sulla situazione, raccontandogli di come Asgard sia in pericolo a causa di una scellerata alleanza tra due divinità: il Dio dei Morti Hades, in combutta con la dea Athena, avrebbe infatti provocato quella Grande Eclisse fissa in cielo ormai da giorni e riportato in vita i Gold Saint come Einherjar allo scopo di distruggere le loro terre. I God Warrior sono sconcertati ma ovviamente, da bravi guerrieri d’élite saintseiyani (Q.I.=1/Forza), non si pongono minimamente il problema di come un DIO GRECO abbia potuto riportare in vita i Gold come GUERRIERI DEL VALHALLA.
Tutto in continuity insomma.
Andreas prosegue donando ai sette delle pietre filosofali dei nuovi Zaffiri di Odino (che altro non sono che le pietruzze che stava creando Fafnir con i suoi esperimenti sui poveri cittadini) che garantiranno loro, a suo dire, la potenza necessaria a superare le God Cloth; i guerrieri d’Asgard, traboccanti di nuova energia, si affrettano così verso le stanze da loro custodite nell’Yggdrasil.
Tutti tranne Frodi, che si trattiene al cospetto di Andreas per domandargli perché sia stato permesso ai Gold Saint di superare Fimbulwinter; Andreas gli spiega che è stato necessario per conoscere il reale potere delle God Cloth, cosa che genera apprensione in Frodi… quelle armature sono dunque una tale minaccia?
Il nuovo Celebrante di Odino però lo rassicura: i Gold Saint possono mantenere quella forma solo per pochi istanti, con pesanti conseguenze sul loro fisico e grazie agli Zaffiri, per loro sconfiggerli sarà un gioco da ragazzi.
Questo però non placa del tutto la preoccupazione di Frodi, poiché all’appello manca ancora uno dei 12 Sacri Guerrieri, ma a sorpresa Andreas gli racconta di averlo già incontrato tempo addietro: Sagittarius Aiolos è stato infatti il primo Gold Saint in cui lui si sia mai imbattuto.
Flashback d’ordinanza: Andreas è in visita da Hilda, già a letto malata e piuttosto incavolata con lui, dato che non solo il bellimbusto ha messo il palazzo sotto sorveglianza, sbattuto Freya/Flare in gattabuia (di nuovo! Freya, ma è un’abitudine!) e praticamente confinato lei nelle sue stanze: ha anche risvegliato l’immondo Yggdrasil, ingannando la gente d’Asgard con false promesse di prosperità e questo non potrà che portare alla rovina!
Di ritorno dalla sua passeggiata a palazzo, Andreas si accorge di una presenza: è proprio lui, Aiolos, l’uomo delle proiezioni spirituali e delle entrate in scena tramite flashback anche quando in teoria sarebbe vivo e vegeto esattamente come tutti gli altri… che sia l’abitudine?
Ad ogni modo, il Gold Saint chiede ad Andreas quali intenzioni abbia e il nuovo celebrante d’Odino gli risponde con un’educata bordata d’energia nelle gengive; Aiolos capisce che con le chiacchiere non otterrà nulla, indossa quindi la sua Gold Cloth e… fine del flashback, per il dispiacere di Frodi in trepidante attesa di sapere come è andata finire la faccenda; il giovane guerriero incalza con le domande, ma Andreas sembra voler tagliare corto e lo liquida dicendogli di non preoccuparsi e di raggiungere la sua postazione, perché i Gold Saint stanno già iniziando a muoversi. Evidentemente preso un po’ in contropiede dall’improvviso congedo e preda della fretta, nel lasciare la stanza Frodi si esibisce in una mirabile riproposizione in solitaria delle farfalline del Meikai,
mentre Andreas, rimasto solo, fa apparire delle strane piccole piattaforme sospese simili a scacchiere e nella sua mano, due piccole pedine dorate con le fattezze di una capretta e di un leone.
Come fatto presagire dai Totem Appendix dalle piccole pedine, la scena si sposta su Aiolia e Shura, che insieme a Lyfia stanno avanzando all’interno dell’albero; i tre giungono in un ampio spazio, nel mezzo del quale vi è una statua di Odino intorno a cui si diramano numerose scalinate; si tratta molto probabilmente della parte centrale di Yggdrasil.
Fanno in quel momento il loro ingresso anche Aldo e Dohko, che nel frattempo hanno incontrato Mu.
Quel vecchio marpione di un roshi nota subito la presenza di Lyfia e si affretta a presentarsi, seguito dal beneducato Aldebaran; i sei iniziano quindi a discutere di come trovare ciò che si cela al centro di Yggdrasil e Lyfia recita loro il brano di un testo della bliblioteca di Megres del Palazzo del Valhalla letto prima di fuggire: dovranno distruggere le sette statue contenute nelle sette stanze all’interno di quell’albero, solo così il male verrà eradicato. Nel pronunciare queste parole, Lyfia cade di nuovo in una specie di stato di trance, preoccupando Mu e Aiolia e insospettendo invece Dohko; Mu, primo e fiero sostenitore dell’AioliaxLyfia, si affretta a intervenire in favore della sua pupilla, confermando al vecchio maestro che della ragazza ci si può fidare e Dohko, dopo un attimo di pensierosa riflessione, alla fine si scusa per aver dubitato di lei.
Il gruppo si prepara dunque a cominciare la missione; prima di andare però, Aiolia e Mu cercano di convincere Lyfia a tornare indietro, visto l’ignoto a cui sarebbero andati incontro da lì in poi. Mi pare giusto: una ragazza, inerme per quanto ne sanno loro e con un mandato di cattura sulla testa, lasciata da sola nel mezzo del covo nemico, posto, ricordiamolo, frequentato da gente simpatica come Fafnir… yeah, seems legit.
Ma d’altronde ricordiamolo, guerriero d’élite saintseiyano—> Q.I.=1/Forza.
In tutti i modi, Lyfia accetta e i cinque Gold si separano, prendendo ognuno una strada differente. Lyfia come promesso fa per andarsene, ma poi decide di tornare indietro per seguire i cinque Aiolia, finendo però per ritrovarsi, quasi come teletrasportata, nella Stanza di Helheim, nella quale la sua mente viene attraversata da una visione improvvisa, o forse un ricordo: un cerchio magico e un volto riflesso in una sfera… il suo!
Eyecatch!
Si riprende proprio da Aiolia che si ritrova, how conveniently, nella Stanza presieduta da Frodi, quella dell’Eroe, Vanaheim; contemporaneamente, Aldo fa il suo ingresso nella Stanza del Gigante, Jotunheim, presieduta da… ma è ovvio, dal suo amicicio Heracles! Mu, invece, tanto per restare nel campo degli incontri (non) casuali, si ritrova in Svartalfheim, la Stanza della Saggezza, presieduta da Fafnir ed è talmente disgustato dall’incontro che non fa finire al God Warrior nemmeno le presentazioni, incominciando subito a usarlo come palla da squash via telecinesi.
Intanto Shura, fautore di promesse serie, è finito dal promettitore di fuffa professionista, Camus, in Jaheim, la Stanza del Ghiaccio (ma dai?); Toei questi due ce li stava promettendo, tanto per rimanere in tema, sin dai primi fotogrammi della serie e giustamente lo scontro non può che avere il suo incipit nella settimana in cui #thepromisehasbeenmade; Shura guarda fammi un piacere, non gliele promettere e basta, suonagliele il più sonoramente possibile, grazie.
Nel frattempo Dohko, che grazie al suo encomiabile fancazzismo non ha direttamente conti in sospeso con nessun God Warrior, si ritrova in Helheim, la Stanza dei Morti, la stessa in cui avevamo lasciato Lyfia: della ragazza non sembra però esserci traccia e l’unica presenza è quella di una figura ammantata ai piedi della grande statua; Dohko domanda se sia il custode di quel luogo, ma prima che possa finire la frase, dalle tombe circostanti cominciano a sorgere numerosi guerrieri defunti, che si gettano su di lui.
Nel mentre, nella sala del trono, Andreas ammira soddisfatto le sue belle scacchiere fluttuanti con sopra rappresentate tutte le situazioni in ballo: il Celebrante si compiace di come le cose stiano andando proprio come desidera, con cinque Gold già impegnati in battaglia, quelli in cammino che presto si riuniranno lì e “quell’uomo“, che giungerà insieme a loro.
All’improvviso però una smorfia gli deforma il volto: Andreas si porta una mano all’occhio sinistro, che sappiamo essere marchiato da una cicatrice, apparentemente ancora dolente.
Il Celebrante allora si alza e si reca nella stanza dei Myth Giganti dove si trovano le dodici piattaforme su cui giacciono le Gold Cloth rapite insieme ai loro custodi: il suo sguardo tradisce preoccupazione, si è accorto che la crescita di Yggdrasil sta rallentando e il suo timore è che sia colpa proprio di quel misterioso “quell’uomo”, che ovviamente altri non è che Aiolos!
Torniamo quindi al flashback di cui sopra, Aiolos ha indossato la sua Armatura d’Oro e sta combattendo contro Andreas: il Cavaliere avverte la rinascita dei suoi compagni d’armi e chiede al Celebrante se quella sia opera sua, ma lui rifiuta di rispondergli; Aiolos si prepara allora a lanciare una pioggia di frecce, ma la QUALITY per un attimo lo trasfigura in Seiya, con quel che ne consegue: le frecce vengono respinte dalle radici e Aiolos viene sbalzato indietro da un potente colpo energetico che riempie di crepe la sua Gold Cloth! Il Saint del Sagittario, riguadagnato il suo aspetto, si accorge dunque che l’Yggdrasil sta assorbendo il suo Cosmo e Andreas gli conferma che è proprio così: l’Albero si sta nutrendo dell’energia dei Cavalieri d’Oro e maggiore è la vicinanza, maggiore è l’assorbimento; così dicendo, colpisce nuovamente Aiolos, sottolineando quanto sia stato sfortunato a rinascere proprio nelle vicinanze di Yggdrasil e a scontrarsi subito direttamente con lui; il Sacro Guerriero viene sbalzato ancora più lontano e Andreas si prepara a dargli il colpo di grazia, ridendo della sua cattiva stella.
La folla intanto comincia a rumoreggiare: è forse un burrone quello che spunta alle spalle del Saint? Si innalzano i primi cori e la sensazione è quella che il destino del Sagittario stia per compiersi.
Di nuovo.
Ma Aiolos non ne vuol sapere: non è mica un equino qualunque lui, che finisce nel primo, anonimo precipizio dopo un paio di bordate energetiche senza riuscire a far nulla al nemico! No, lui si rialza e para il colpo in arrivo con la sola punta di una freccia incoccata, urlando che invece è proprio una fortuna che abbia avuto l’opportunità di combattere con lui lì e in quel momento.
Il Gold brucia dunque il suo Cosmo, goddizzando arco e frecce alla faccia alle illazioni di Andreas. E scaglia uno dei suoi dardi aurei, che oltrepassa i colpi d’energia del Celebrante e le radici da lui richiamate ferendolo all’occhio sinistro, per poi volare via verso l’albero, perdendosi in bagliore dorato nella sua chioma.
E anche Aiolos vola.
Vola giù, giù nel burrone, per il contraccolpo.
Ed è storia.
E’ tradizione.
E’ tifo da stadio che si eleva in CAPS LOCK in chat, dalla comparsa del precipizio alle spalle di Aiolos, sino alla conferma finale che la continuity è salva.
*chiedo venia, messer Leopardi…
Fine del flashback che ci riporta da Andreas nella stanza delle piattaforme: il Celebrante è preda dell’inquietudine al ricordo di quella battaglia e di quella freccia scagliata da Aiolos prima di precipitare.
Tenta quindi di rassicurare se stesso pensando che l’attacco del Sagittario, in quel momento completamente indebolito, sia stato inefficace; nel mentre, nelle Stanze di Yggdrasil stanno per prendere il via gli scontri che vedono protagonisti God Warrior e Gold Saint!
Next Episodio: lo scontro delle promesse! Prometto… prometti… hai mai sentito la QUALITY dentro di te?