La storia sin qui…

Mentre Virgo Shaka, goddizzando a sorpresa, sconfigge Baldr, Aries Mu scarica lascia la battaglia contro Fafnir e la statua della Saggezza a Death Mask, guadagnando punti nella classifica del fancazzismo… Libra Dohko in Helheim si è intanto ritrovato alle prese con Lyfia (in trance) e con Utgardar… riuscirà a ristabilire il suo invidiabile primato?

Ep. 09 / Saga! Ardente Legame Fraterno

In extra ritardo, a causa degli impegni di questi giorni e della connessione QUALITY (sì, pure quella! E’ una persecuzione! XD) che mi ha afflitto ultimamente, ecco a voi il recap dell’episodio 9, quando è già (ampiamente!) andato in onda il 10! (ma recuperiamo, o almeno, tenteremo di farlo, promesso ;P)
Allora, andiamo a incominciare!
L’episodio inizia con un bel primo piano di Sigmund di Granyl che per un attimo fa ben sperare i fan,

Stai a vedere che stavolta…

speranza però immediatamente smentita dall’inquadratura successiva, che mostra Saga dei Gemelli in tutta la sua QUALITY.

… naaaaaah!

Fatti rassegnare Rassicurati quindi gli astanti sull’andazzo della puntata, si passa finalmente alle mazzate: Sigmund attacca Saga con la sua spada, Gram, narrandogli del disprezzo che prova per Athena, Poseidone e gli dei olimpici tutti, rei di aver portato ad Asgard una guerra che ha causato la vana morte di suo fratello minore, il ben noto, per il nome e tutta un’altra serie di motivi, Siegfried di Dubhe Alpha, il cui talento tra i God Warrior era senza pari e di cui lui era molto fiero; le parole “fratello minore” e la storia di Sigmund non sembrano lasciar Saga indifferente e il Gold Saint rimane in silenzio ad ascoltare il racconto del God Warrior.

No Sieg, tranquillo, non te lo faccio l’affronto di metterti il rifacimento dell’inquadratura a mezzobusto di quando sali con Sorrento!

Nel frattempo, nella stanza di Helheim, Dohko è ancora alle prese con Utgardar: Lyfia, dopo aver ricevuto un ordine da una misteriosa voce (va beh… XD), ha lasciato precipitosamente la stanza, liberando il custode della Settima Casa dall’incombenza di occuparsi di lei, azzerando così in un sol colpo il vantaggio che Mu aveva impunemente faticosamente guadagnato nello scorso episodio.

243 anni di esperienza, non puoi nulla contro di me, giovane!

Il Saint di Libra è deciso a sapere la verità su Lyfia e i due guerrieri si scagliano l’uno contro l’altro, scambiandosi una serie di colpi. Dohko approfitta di una distrazione di Utgardar, rimasto scoperto e lo colpisce, scaraventandolo sulla statua. L’impatto fa saltare via la maschera del God Warrior, rivelando i segni che porta sul viso: simili a quelli degli Einherjar che hanno i Gold Saint, ma allo stesso tempo diversi.

Sì, tante pAre mentali e Utgardar altri non è che… Utgardar

Dohko non fa però in tempo a stupirsene che la statua comincia a creparsi e crollare; dalla fazione di pubblico che aveva puntato tutto sul vecchio maestro cominciano a partire espressioni di turpiloquio e disapprovazione, ma all’improvviso la svolta: il Sacro Guerriero sembra sconcertato, si chiede come possa mai aver fatto qualcosa di concreto ciò sia possibile, dato che la forza dell’impatto non era tale da mandare la statua in frantumi e si domanda se non fosse una precisa volontà di Utgardar distruggerla.
Ed è proprio così! Moviola alla mano,

Arbitrooooooh!

si dimostra incontrovertibilmente il volontario autogol del guerriero d’Odino… dunque non solo Lyfia è stata levata di mezzo da un intervento esterno, ma la statua è stata fatta a pezzi per mano dello stesso God Warrior che la doveva proteggere! Gli spalti rumoreggiano ammirati, ovunque risuonano frasi del tipo: “… cioè lei mi sta dicendo che… per una volta che Dohko sembrava aver fatto qualcosa, è in realtà qualcun altro che l’ha fatto per lui?!”

… THAT’S TALENTO!

Ristabiliti quindi gli equilibri di classifica, si cambia scena e si torna da Lyfia, che, ancora in trance, sta percorrendo i corridoi di Yggrasil; all’improvviso la ragazza si risveglia, chiedendosi cosa stesse facendo; fulmineo, un ricordo attraversa la sua mente, lo stesso ricordo mostrato parzialmente già in Helheim: Lyfia con una sfera tra le mani di fronte a un sigillo, intenta a compiere un rito per riportare in vita quelli che sembrano proprio i Gold Saint.
Ignudi, ovviamente.

Buongustaia

Naturalmente la ragazza è  sconvolta e non può credere a quello che ricorda, ma Andreas, parlandole a distanza, le conferma che è esattamente così e che lei stessa sa che quella è la verità.
La fanciulla è in preda al turbamento, ma si rialza e con sguardo determinato, decide di riprendere la sua corsa esattamente da dove aveva lasciato prima di essere teletrasportata in Helheim.

Ma non mi dire! :V

Intanto Aiolia e Frodi stanno ancora affrontandosi e il guerriero d’Odino si complimenta con il Leone per il fatto che ora il suo Wildschwein (la tecnica di spada con cui lo aveva ferito nel primo episodio) non lo scalfisce… ma è ovvio no? E’  lo stesso Sacro Guerriero a spiegargliene orgogliosamente le ragioni:

OH, YEAH! LO SANNO (QUASI) TUTTI!

incredibilmente, per una volta lo sa anche il suo avversario: Frodi gli ribatte di non esser mica così stupido da usare di nuovo la stessa mossa e così dicendo, si lancia in un Wildschwein Strahl (wow, l’originalità), che alla spada aggiunge il pugno; tuttavia Aiolia sembra riuscire a gestire senza troppa fatica anche questa tecnica per lui inedita.
Nonostante questo, Frodi non cede di un millimetro, anzi, malgrado l’ennesima figura da Bronzello, inizia a bullarsi con Aiolia, dicendo che non si sfugge ai suoi colpi supersonici alla velocità della luce, che la sua nobile stirpe non gli ha tramandato solo le tecniche spada, ma anche la devozione assoluta alla protezione di Odino, quindi i suoi colpi luminali saranno la luce che guiderà alla distruzione dei nemici e i suoi pugni avranno la ferocia di un animale selvatico!

QUALITY: quando le chiacchiere prendono il posto della mazzate

Così dicendo lancia il proprio colpo; con suo stupore però, Aiolia riesce a contrastarlo in maniera praticamente immediata: naturale, i colpi di Frodi saranno pure “kousoku”, cioè luminali, ma, afferma Aiolia, i suoi sono le zanne del leone che “kousoku koeru”, ossia che hanno oltrepassato la velocità della luce, quindi contro di lui i colpi di Frodi sono inutili!

Continuity!

I due si scontrano ancora e Frodi, riconoscendo il valore marziale del Saint, gli dice che capisce perché Lyfia abbia fiducia in lui; il Leone, al sentire il nome della ragazza, trasale, dimostrandosi preoccupato per lei e sapendo che per Frodi è lo stesso, gli chiede perché non la supporti, dato che sta sostenendo da sola il peso della lotta per il futuro di Asgard. Frodi, che con Lyfia è cresciuto assieme nonostante le differenze sociali, ribadisce che secondo lui la ragazza si sbaglia, che è stata plagiata dalle parole di Hilda, caduta ammalata (… sì, credo stia seriamente insinuando che Hilda, causa malattia, sia uscita fuori di testa e non sia più affidabile…) e afferma che il suo compito di God Warrior è proteggere Asgard e che in questo modo proteggerà anche la stessa Lyfia.
Aiolia gli dice che lui invece è giunto fin lì proprio perché crede in Lyfia e che questo non cambierà: i due sono quindi destinati allo scontro.

Primo e Secondo Teorema di Euclide for Dummies

Nel mentre in Niflheim, la Stanza della Nebbia, Sigmund sta continuando ad attaccare furiosamente Saga, o per lo meno tenta di farlo, dato che il Saint schiva tranquillamente ogni suo colpo.
Il Cavaliere dei Gemelli gli racconta che aveva anche lui un fratello minore e quindi comprende quanto un fratello maggiore possa tenerci, dice di trovare ammirevole la volontà del God Warrior, ma… e quando Saga mette un “ma” nel discorso, se non si è dalla sua parte è meglio preoccuparsi: infatti, con una palmata di energia devasta letteralmente la God Robe del guerriero d’Odino, facendo di riflesso schizzare via dal diorama di Andreas un frammento del piccolo totem di Sigmund, che ferisce leggermente il Celebrante su una guancia e lo spinge a commentare quanto immenso sia il potere di Saga, definito ancora una volta come il più forte dei Saint di Athena.
Sigmund giace a terra colpito pesantemente e Saga gli dice che con quel livello di forza non potrà mai batterlo; il guerriero d’Odino però si rialza, con il sinistro bagliore violaceo degli zaffiri negli occhi, affermando che finché lui avrà vita, non permetterà a nessuno di alzare un dito contro la statua.
Saga allora si rende conto che il desiderio di vendetta sta consumando l’anima di Sigmund, che tuttavia respinge l’ipotesi e gli dice che non si tratta solo di quello: egli non può assolutamente morire, non prima di averli sgominati!

Per chi si fosse chiesto come avrebbe risposto Toei allo Shakismo della puntata precedente…

Breve flashback, che mostra come, all’epoca della possessione di Hilda da parte dell’anello del Nibelungo, lui, il migliore tra i candidati God Warrior del tempo, si fosse accorto per primo del cambiamento di Hilda (frangente in cui tra l’altro si procura la cicatrice sul viso) e per questo fosse stato, tanto per cambiare, rinchiuso nelle frequentatissime prigioni di Asgard. Lì dentro, le sue condizioni si erano fatte ben presto critiche e aveva ricevuto una visita dall’allora medico di corte – che scopriamo essere proprio Andreas – dal quale era venuto a sapere che era scoppiata una guerra contro Athena e il suo esercito e che era stato proprio suo fratello Siegfried a diventare God Warrior al suo posto.
Una volta concluso il conflitto e rilasciato, Sigmund aveva scoperto con dolore della morte del fratello minore e aveva incominciato a colpevolizzarsi per non essere stato abbastanza veloce nell’accorgersi del cambiamento di Hilda e abbastanza forte… ed è per questo che ora da quello scontro con Saga non può proprio uscire sconfitto, lo deve al fratello che ha perso.

Sì, c’era un’immagine dove si vedevano le facce dei 7 God Warrior classici… ma non volete vederla, ve lo assicuro

Saga gli dice allora che farà come lui desidera e che gli darà poi il colpo di grazia con la speranza che questo salvi la sua anima smarrita; Sigmund ribatte che non sarà così facile batterlo.
Il God Warrior si prepara a lanciare la sua tecnica, mentre i suoi occhi si colorano di viola: lo zaffiro sembra stare per prendere il sopravvento anche su di lui; contemporaneamente Saga carica una Galaxian Explosion.
L’impatto con il colpo del Gemello rischia di essere catastrofico per Sigmund, che viene salvato dall’arrivo improvviso del bracciale e della spalliera destri della God Robe di Siegfried che lo rivestono!

Ridisegnare i miei ricordi: lo stai facendo QUALITY

Sigmund si chiede se Siegfried non gli stia prestando la forza per quella sua ultima battaglia, ma Saga gli dice che si sbaglia e gli chiede se non senta la voce di suo fratello.
In quel momento, il bracciale e la spalliera gli staccano da Sigmund per riunirsi al resto della God Robe, apparsa dinnanzi ai due guerrieri e Saga di nuovo incalza Sigmund, chiedendogli se non veda le lacrime di Siegfried.
Il God Warrior alza allora gli occhi, vedendo che l’armatura sta effettivamente piangendo; dietro di essa, compare l’immagine di Siegfried che scuote il capo in triste disapprovazione.

Saga, l’uomo che faceva piangere le armature

Saga gli spiega quindi che il volere di Siegfried è che lui deponga le armi e Sigmund crolla in ginocchio, con gli occhi che cominciano a bagnarsi di lacrime e si chiede se il fratello lo abbia perdonato; a quel punto, lo zaffiro sembra allentare la sua morsa, tanto che gli occhi del guerriero tornano normali, ma questo dura solo un istante: Sigmund ha un sussulto e i suoi occhi si colorano di nuovo, stavolta di nero.
Il God Warrior grida chiedendo ad Andreas cosa stia facendo e mentre anche il totemino di Sigmund (di nuovo intero per l’occasione) da bianco diventa completamente nero, il Celebrante racconta dell’antica leggenda dei Berserker, guerrieri che hanno abbandonato la ragione in favore della forza.

I miracoli della colla da modellismo

Sigmund, ormai totalmente fuori controllo, si getta contro Saga, che si stupisce della nuova potenza del suo avversario, riuscendo comunque a schivarne i colpi; improvvisa però risuona una supplica: è il God Warrior, il cui spirito non è ancora completamente perduto, che prega il Gold Saint di ucciderlo, non potendo il suo onore di guerriero sopportare quella condizione disgustosamente umiliante.
Saga accetta di aiutarlo: gli dei che servono potranno essere diversi, ma il loro orgoglio di combattenti è lo stesso; brucia quindi il suo Cosmo e alle sue spalle compare la figura di Kanon, sorridente.
Il Cavaliere d’Oro espande ulteriormente il Cosmo, goddizzando e mentre Sigmund si sta di nuovo scagliando contro di lui, si prepara a lanciargli contro la sua tecnica, esortando il guerriero d’Odino a vivere e ad avere cura della sua anima.

FEELS ;_; (e le laGrime virili di Sigmund LOL)

Così dicendo, lancia una Galaxian Explosion che manda in frantumi lo Zaffiro e quel che resta della Robe, liberando Sigmund dal controllo di Andreas.
La battaglia è conclusa e Saga si allontana, lasciando Sigmund a terra, sfinito ma ancora vivo; lo stesso God Warrior è sorpreso nel riprendere conoscenza e quando la figura di Siegfried gli appare di nuovo, stavolta però con un’espressione di serena approvazione, può finalmente far sciogliere il suo animo in pianto.

DA FEELS ;_;

Digressione in arrivo ragazzi, quindi preparatevi: ho due considerazioni a proposito di questa battaglia, una breve e una lunga.
La prima, quella breve: ho sentito parecchie critiche riguardo alla vicenda di Sigmund, sia per il lato più “sentimentale” sia per quello dei rapporti di forza (che io invece non trovo così sballati)… ci sta, ognuno ha i suoi gusti, senza contare che c’è sempre la QUALITY in agguato… a me personalmente invece è piaciuta, ha commosso il mio Dean Winchester (<3) interiore e in quest’ottica, ho compreso tutti i sensi di colpa che il povero si porta dietro… perché sappiatelo cari fratelli minori, tranne eccezioni eclatanti per i maggiori sarete sempre i loro fratellini piccoli da guidare, scherzare e proteggere, anche se foste alti e forti il doppio di loro, a capo di una potenza mondiale o di una multinazionale, anche se aveste a 80, 90, 100 anni, un mucchio di rughe e magari una nidiata di nipoti al seguito ;P.

Supernatural 9×07: DA DAMN FEELS ;_;

La seconda, quella più lunga, riguarda Saga e Kanon: so che c’è chi considera assurdo che proprio Saga si sia trovato a parlare di amore fraterno e che c’è chi ancora pensa che i due gemelli si siano sempre odiati cordialmente. Io invece non credo che sia così e non solo adesso post Meikai, dove tutti sono redenti, ma da sempre.
Ad esempio, mi hanno sempre dato da pensare le primissime immagini che ce li mostrano insieme; certo, non si tratta di una circostanza molto edificante, i due discutono duramente e Saga, arrabbiato e indignato, le sta suonando al suo gemello minore Kanon che ha osato proporgli di collaborare insieme per uccidere Athena e usurpare il trono del Sacerdote a favore dello stesso Saga. Non è proprio una scena di smancerie e lovelove, ma trovo comunque che mostri in poche battute il rapporto tra i due fratelli: partiamo da Kanon, che una volta saputo della scelta di Sion e consapevole dell’ambizione del fratello, corre da lui a proporgli di combattere insieme per rovesciare il Santuario. Si potrebbe ovviamente pensare che Kanon abbia agito per un proprio tornaconto, magari pronto in seguito a pugnalare Saga alle spalle e prendere il potere per sé, ma io, viste le modalità con cui avviene il tutto, non penso che sia così. Ritengo che se Kanon avesse davvero odiato il fratello, privo di scrupoli com’era all’epoca, avrebbe semplicemente approfittato di quelle circostanze per occuparsi dei propri interessi, agendo sulla psiche in quel momento debole di Saga per manipolarlo a suo piacimento; invece va da lui e gli parla apertamente delle sue intenzioni, proponendogli un complotto da fare assieme, anche rischiando grosso, perché la parte giusta di Saga allora era ancora prevalente e avrebbe potuto ucciderlo nell’attimo esatto in cui lui avesse aperto bocca. Il successivo rinfacciare al gemello maggiore la sua parte malvagia poi, penso che sia da ascrivere più alla voce “ripicca” o per meglio dire “rosicata” XD piuttosto che a quella di “odio”.
Passando quindi a Saga, ritengo che a dimostrazione che lui non odi affatto il fratello vi siano due semplici circostanze: in primis, il fatto che lui ritenga Kanon il suo erede alla Cloth di Gemini nel caso gli succeda qualcosa, affermazione che fa un Saga ancora prevalentemente buono, un Saga che, per come lo conosciamo, non avrebbe mai pensato di affidare la Cloth a qualcuno che non ritenesse degno; in secundis, proprio il fatto che non uccida Kanon all’istante quando lui gli espone il suo piano e questo nonostante Saga sia molto turbato dalle parole del gemello, espressione sia di alto tradimento alla causa Saint alla quale lui come Gold è votato, sia del suo stesso, ambizioso, desiderio nascosto, ma si “limiti” a rinchiuderlo a Capo Sounion; il che è una punizione terribile, è vero, ma che offre a Kanon una possibilità di sopravvivenza che la legge del Santuario, da quel che sappiamo, non gli avrebbe concesso in quelle circostanze.
Poi… c’è davvero bisogno di menzionare il Sanctuary, le lacrime di gioia e commozione di Saga all’uscita dalla terza Casa e i silenzi tra i due quando finalmente si reincontrano alla statua di Athena? Silenzi non di indifferenza e/o imbarazzo, quanto piuttosto di tristezza e comprensione, per il loro passato e la missione presente.
Oppure c’è bisogno davvero di parlare del Meikai, soprattutto l’anime, di Saga, che al Muro insieme alla Cloth riceve lo spirito/la volontà di Kanon, quasi a indicare che la strada che percorrono ora è la stessa, o dello stesso Kanon che, dopo aver affidato nuovamente a Saga la Cloth di Gemini, prima di oscurarsi in un mondo di luce portando con sé Radamanthys pensa come penultima cosa alla sua dea e come ultima cosa proprio a suo fratello, chiamandolo finalmente niisan (fratello maggiore) dopo tanto tempo? La crepa apertasi nel mio cuore quel giorno scricchiola ancora pericolosamente quando ci ripenso ;_;.
Quindi sì, nonostante quello tra Saga e Kanon non sia stato un rapporto idilliaco come quello tra Aiolos e Aiolia o come sembra esser stato quello tra Sigmund e Siegfried, anzi, forse proprio perché non è stato niente del genere, ritengo che mettere in scena in una tale situazione il nostro redivivo Geminazzo sia stata una buona scelta. Il problema secondo me è semmai il ristretto spazio a disposizione, ma quello, beh, non affligge solo questo particolare episodio, purtroppo.

Torniamo comunque alla puntata, perché ci si sposta di nuovo nella Stanza dell’Eroe e allo scontro infinito tra Aiolia e Frodi: i due guerrieri stanno ancora dandosi battaglia e Frodi si accorge che la sua è l’ultima statua rimasta in piedi; lo Zaffiro tenta di controllarlo, ma lui resiste, dicendo che rimarrà vigile finché non avrà sconfitto Aiolia, il quale si chiede se Andreas non stia sottraendo e controllando l’anima ai suoi guerrieri; Frodi gli ribatte che non importa, lui combatte per il futuro di Asgard.
Aiolia gli dice di aprire gli occhi e fa per scagliarsi di nuovo contro di lui, quando una voce lo ferma: è Lyfia, che implora entrambi di smetterla.

Il Triangolo sì! Io l’avevo considerato!

Aiolia è sorpreso, la pensava già al sicuro (ricordate? La furbata di mandare in giro da sola una ragazza indifesa nel covo nemico?), ma Lyfia lo interrompe: deve assolutamente smetterla di combattere, perché chi ha riportato in vita i Gold Saint è proprio lei! Né Aiolia né Frodi possono crederci, quest’ultimo poi la conosce da sempre ed è sicuro che lei non abbia tali capacità. Interviene allora Andreas che conferma la storia della ragazza, affermando che ella sia proprio colei che vuole conquistare Asgard e distruggere l’Yggdrasil.
A questo punto, il Celebrante ordina a uno sconvolto Frodi di applicare quanto prevede la legge di Asgard per chi si macchia del peccato di riportare in vita i morti: Lyfia dovrà pagare con la vita per ciò che ha commesso; inoltre, se la punizione non dovesse essere inflitta, una calamità si abbatterà su Asgard e sarà la sua stessa gente ad esser sacrificata.

D’accordo ci proverò… la geometria non è reato!

Andreas esorta quindi Frodi ad impugnare la sua spada per uccidere Lyfia; il guerriero d’Odino afferra l’elsa e ripensa a quando erano ragazzini e Lyfia gli aveva annunciato che avrebbe lasciato la sua casa per andare al servizio di Hilda; in quel frangente Frodi sembra volerle dire qualcosa di importante, ma non riesce, o piuttosto rinuncia, raccomandandole invece di svolgere il suo compito con diligenza.
Poco dopo, come da tradizione del suo casato, lui era entrato nella schiera dei candidati God Warrior, per adempiere al compito di servire Odino, ma anche per proteggere proprio Lyfia.

“Fanciulla è a me più cara/ che a qualunque/ giovane uomo, al principio del tempo.”*

*(Edda Poetica – Skírnismál, traduzione di bifrost.it)

Con questo ricordo nel cuore, Frodi brandisce la sua spada e la scaglia contro Lyfia, rifiutandosi però alla fine di colpirla, scatenando l’ira di Andreas per la sua disobbedienza.

Andreas, Andreas… eppure dovresti saperlo che tira più un capello di Lyfia che un carro di Myth!

Lyfia però afferra la spada di Frodi e si punta la lama alla gola: se è proprio lei che rischia di attirare una calamità su Asgard, allora farà quello che deve esser fatto! Mentre sta per affondare il colpo però, Aiolia la ferma e le dice di smetterla; nello stesso istante Frodi richiama la sua arma e Andreas gli chiede se voglia davvero tradire lui e Asgard, ma il God Warrior risponde che non è sua intenzione, tuttavia ritiene che la volontà di proteggere la loro terra dimostrata da Lyfia non sia una menzogna e aggiunge che ora lui vuole conoscere la verità su quanto sta accadendo lì ad Asgard. Andreas gli risponde che di verità ce n’è una sola e tenta di mutare Frodi in un Berserker, ma il giovane non si piega e rivolgendo la sua spada contro la Robe, riesce a frantumare lo Zaffiro, liberandosi dal controllo del Celebrante. Nemmeno un attimo dopo però, un fendente attraversa l’aria e colpisce Lyfia:

Hades Sanctuary: Citazione Necessaria

è opera di Utgardar, il cui arrivo è accolto con soddisfazione da Andreas.
Aiolia afferra la ragazza al volo, ma le sue condizioni appaiono disperate; Lyfia gli chiede scusa per tutto, dicendo che sa che non potrà mai perdonarla; tenta poi di aggiungere qualcosa, ma non fa in tempo e si accascia priva di vita, scomparendo poi in un’esplosione di lunioli, per la disperazione di Frodi e Aiolia (e Mu) e il compiacimento di Andreas, che annuncia trionfalmente che colei che voleva conquistare Asgard è infine morta.

“Cantami, o Diva, di Aries Mu/ l’ira funesta che infiniti addusse/ scossoni all’Yggdrasil, per la perdita della sua O.T.P.”

Nel post puntata abbiamo un proseguimento delle vicende della stanza dell’Eroe: Aiolia è furioso per la morte di Lyfia e Andreas dice a Utgardar di far quel che meglio crede col Leone; Frodi però decide di voltare definitivamente le spalle al Celebrante e chiede ad Aiolia di andare: il God Warrior non sa più quale sia la verità ormai e non può perdonare chi ha ucciso Lyfia. Il Cavaliere d’Oro capisce e fa per andarsene, dicendo a Frodi che l’importante è che segua la strada che ritiene giusta, che è quello in cui credeva anche Lyfia; sentendo quelle parole, Frodi si fa pensieroso e dice che non ringrazierà Aiolia, che dal canto suo, a quella frase sorride e si prepara a proseguire la sua corsa!

Due uomini legati dalla stessa donna… fujoshi, sappiamo tutti cosa state pensando!

Next Episodio: Aiolia, che rischia di nuovo di morire vergine (no, non tu Shaka) è incavolato come una iena è furioso! Intanto gli altri Gold Saint si riuniscono, mentre la Cloth della Vergine si illumina d’immenso! Il Leone contro il Gran Collezionista Celebrante… hai mai sentito la QUALITY dentro di te?

Sw@n (8 Post) Sebbene non si possa definire erudita in nessuno di questi tre campi, è da sempre appassionata di videogiochi, fumetti e anime. I Gold Saint sono uno dei suoi amori più grandi sin dalla prima volta che hanno incrociato il suo cammino, tanto che è una dei pochi esseri umani al mondo a riuscire a decifrare i disegni di Episode G ed Episode G A.

 

Leave a Reply