La storia sin qui…
In Niflheim, Gemini Saga esce vincitore dallo scontro con Sigmund, che sopravvive alla battaglia e sembra ritrovare l’approvazione dello spirito del fratello minore Siegfried; Nel frattempo in Helheim, Libra Dohko opera in un sol colpo appaiamento e sorpasso nei confronti di Aries Mu, scoprendo poi che Utgardar altri non è che… Utagardar! Nella Stanza dell’Eroe il confronto tra Leo Aiolia e Frodi si conclude invece tragicamente: Lyfia, ormai convinta di essere la responsabile del ritorno in vita dei Gold Saint, viene colpita a morte proprio dal suddetto Utgardar…
Ep. 10 / Battaglia Decisiva! Aiolia vs Andreas
Aiolia, furioso per la morte di Lyfia, fa irruzione nelle stanze di Andreas e lo saluta con un cordiale Lightning Bolt in mezzo alla fronte; il Celebrante, senza scomporsi più di tanto, gli dice che ora non ha più bisogno di combattere, dato che la calamità di Asgard, Lyfia, è scomparsa, ma il Leone è di tutt’altro avviso: lui crede ancora nella ragazza ed è deciso a sconfiggerlo!
Il Gold Saint, che come ogni bravo, avventato impetuoso protagonista saintseiyano che si rispetti ama i metodi spicci, va subito al sodo: brucia il suo Cosmo fino a far goddizzare l’armatura e dichiarando che col suo pugno annienterà Yggdrasil e i piani di Andreas, lancia sulle gengive del Celebrante un bel Lightning Plasma.
Andreas tenta di difendersi dalla tecnica di Aiolia grazie ai rami e alle radici Yggdrasil, ma la potenza del colpo sembra sorprenderlo; una colonna di luce illumina quindi la cima dell’albero e il cielo di Asgard.
Nel mentre in Vanaheim, Frodi è alle prese con Utgardar: non potendo perdonare l’uccisore di Lyfia, il God Warrior ha lasciato che Aiolia proseguisse rimanendo a incrociare lama e pugni con il suo paricasta.
La lotta procede in un alternarsi di colpi e schivate, finché un fendente di Utgardar, apparentemente evitato da Frodi, torna indietro e colpisce il God Warrior di Gullinbursti.
Utgardar spiega allora che la sua spada Dainsleif è come un lupo assetato di sangue, che insegue la preda finché non la raggiunge; Frodi di rimando afferma che per lui l’identità di Utgardar è sempre stata un enigma, ma che ormai gli è chiaro: le loro stirpi sono antitetiche; Utgardar conferma la sua teoria, le loro genie, dice, sono come la luce e l’oscurità, ad entrambe è infatti affidata la difesa di Asgard, ma alla luce del sole, in qualità di spada, per quella di Frodi e nell’ombra, lontano da sguardi indiscreti e in qualità di scudo, per quella di Utgardar… uno scontro tra loro significa quindi annientamento certo per entrambi (episodio 4 della serie classica, èniuan?).
Utgardar si prepara dunque a lanciare la sua tecnica segreta, in posa da perfetto ninja, novella fusione tra Fenrir e Haruto
che richiama bianchi lupi che si gettano su Frodi.
L’attacco ha l’effetto di evocare la QUALITY, che finora aveva più o meno (MOLTO più o meno) risparmiato l’episodio, su Frodi, che perciò rischia di soccombere a quelle zanne illusorie; Utgardar lo irride, dicendo che con quella forza infima non potrà che finire sconfitto, ma il guerriero di Gullinbursti, che combatte sostenuto dalla forza del Potere (perché tira più un capello di Lyfia che etc etc) gli ribatte che lui non perderà! Spazza via i lupi e dichiara di volerlo sconfiggre per poi costringere Andreas a dirgli come stanno davvero le cose su quanto sta accadendo ad Asgard.
Utgardar però ride ancora di lui: gli dice che è un ingenuo, un ignorante e un folle e così dicendo, lo scaraventa fuori dalla stanza, facendolo cadere nel vuoto dalla cima dell’Yggdrasil. Durante quel volo, in preda ad allucinazioni da ipossia data la quota vedendo dall’alto le sue terre, Frodi finalmente sente il pianto di Asgard di cui Lyfia gli aveva parlato e capisce che la ragazza ha sempre avuto ragione. Richiama quindi la sua spada, con la quale blocca la caduta e torna su da Utgardar, stavolta davvero determinato a vincere.
Si scaglia quindi sull’avversario, che però di nuovo lo rimprovera: le sue azioni, gli dice, sono guidate dall’istinto e dagli altrui sentimenti… con motivazioni del genere non andrà lontano.
Frodi però gli risponde che non è più così, quella che sta seguendo ora è la voce del cuore e dell’anima, che lo spinge a proseguire per la via in cui crede!
Utgardar però gli ribatte che è troppo tardi, che Asgard la difenderà lui, ma Frodi, caricando il pugno, gli dice che si sbaglia: quello che ora vuole proteggere è la stessa Asgard che voleva proteggere Lyfia… egli farà ammenda per i propri errori e proteggendo quel che la fanciulla voleva proteggere.
Frodi lancia quindi un potente colpo energetico e colpisce l’avversario in pieno petto, letteralmente perforandogli il torso, distruggendo al contempo la Statua dell’Eroe.
La stanza comincia a crollare e il God Warrior di Gullinbursti si stupisce nel vedere Utgardar ancora in piedi, nonostante questi sia ormai morto; la maschera scivola dal viso del guerriero di Garm, rivelandone i segni e Frodi scorge qualcosa che brilla nel suo ventre; si avvicina e quello che vede sembra lasciarlo davvero sorpreso, tanto da farlo arrivare a esprimere parole di ammirazione per Utgardar.
Nel frattempo, nelle stanze di Andreas, Aiolia sta (in teoria…) ancora affrontando il Celebrante: dopo aver goddizzato e lanciato un poderoso Lightning Plasma, il guerriero d’Athena sembra provato; stessa cosa non si può però dire di Andreas, che una volta diradadosi il polverone alzato dalla tecnica, appare più fresco e determinato di prima, per lo sconcerto di Aiolia. Il Celebrante gli chiede come pensasse di riuscire a colpirlo con un attacco del genere, nato dalle profondità della sua rabbia; inoltre, lo stupore di Aiolia aumenta sempre di più quando si accorge che, nonostante tutte le statue siano state distrutte, il frutto del buio malefico continua incessantemente a crescere; a mostrargliene la motivazione è un sogghignante Andreas, che con orgoglio fa cadere i tendaggi che nascondono il resto della stanza, celando la sua amata collezione di Gold Cloth in scala 1:1 unica in tutto il mond…
ops.
Il Celebrante racconta a un sempre più allibito Aiolia che sì, è vero, il frutto cresceva grazie all’energia raccolta dalle sette statue, ma in quel modo ci sarebbe voluto troppo tempo; le Armature d’Oro invece posseggono una capacità paragonabile all’energia del Sole e tramite di esse è possibile ottenere un potere in grado di far maturare il frutto… ed è proprio per questo che loro sono stati riportati in vita!
Aiolia si domanda allora quale sia stato davvero il ruolo di Lyfia e Andreas gli risponde che ella non era che un misero burattino e d’altronde, una serva di palazzo non avrebbe potuto arrivare a tanto; tuttavia la ragazza ha svolto egregiamente il suo compito, prendendosi anche la responsabilità per aver infranto un tabù.
Aiolia si infuria nuovamente: Lyfia sarebbe quindi morta per quel motivo?! Prima che il Leone possa fare qualsiasi cosa però, Andreas con una manata di energia lo scaraventa via,
sottolineandogli come a causa della God Cloth egli debba ormai essere allo stremo; gli chiede quindi di arrendersi e divenire nutrimento per la sua causa.
Davanti a quella richiesta Aiolia ripensa alle parole di Aiolos che lo avevano guidato sin lì e si chiede se quella sia davvero la risposta; al sentire quel nome Andreas ha un sobbalzo, d’altronde stiamo parlando dell’uomo che gli ha fatto desiderare di iniziare la collezione di Myth giganti mostrato per primo il potere di un Gold Saint, il primo che lo abbia affrontato, nonché il primo sacrificio per il suo piano! Tra le Gold Cloth rapite dall’Yggdrasil compare quindi quella di Sagittarius e un breve flashback ci mostra come essa sia stata recuperata dagli instancabili soldatini generici di Asgard (seriamente: finora nella serie hanno fatto più loro che la cosiddetta élite dei nuovi God Warrior) in fondo al burrone in cui era precipitato Aiolos (nota importante: alla Cloth manca l’arco… piano segreto di Aiolos o effetto QUALITY? Come per gli scudi di Libra nell’episodio 2, il mistero, per ora, rimane).
Aiolia è, di nuovo, incredulo
e Andreas si appresta a colpirlo ancora, esortandolo a raggiungere suo fratello; all’improvviso però un Crystal Wall Beghelli gli salva la vita… ebbene sì! E’ Mu, che finalmente sta facendo qualcosa di utile! Il potere di Andreas è grande, tuttavia l’Ariete riesce a contrastarlo; il Celebrante però è sicuro di sé e gli dice di non aspettarsi di respingere il suo colpo con una difesa di così basso livello.
A quel punto però, risuona imperiosa una voce, che gli dice di non sottovalutarla, quella difesa: è lui, il Campione dei Campioni, Dohko di Libra, che ormai sicuro del suo primato, si esibisce in un Rozan ShoryuuHa che annulla la sfera di energia di Andreas!
Dopo aver soccorso Aiolia, i due olimpionici della nullafacenza si lanciano contro Andreas, dando vita al momento FEELS della settimana: Dohko, guardando Mu combattere al suo fianco, ripensa alla precedente guerra sacra e per un attimo l’immagine dell’amico di una vita, Sion, si sovrappone a quella del giovane Ariete.
Andreas è deliziato: due Gold che uniscono le forze! Lo Stardust Revolution e il Rozan HyakuRyuuHa esplodono insieme come bastoncini pirotecnici in tutta la loro possanza;
il Celebrante però replica che neanche in due sono sufficienti per contrastarlo e richiama ancora le radici di Yggdrasil; in quel momento, un’altra voce tonante gli fa notare che nessuno ha mai detto che fossero solo in due! Si tratta di Saga dei Gemelli, che, appena giunto da Niflheim, si unisce a dar man forte ai compagni d’armi.
Si potrebbe pensare: ah, ok adesso sicuramente per attaccare Andreas unirà al Revolution e ai Cento Draghi una Galaxian Explosion.
Ovvio!
Ovvio che non succeda questo, intendo.
Usa l’Another Dimension.
Giuro.
No, ma è giusto così, in un anime dove lo Scarlet Needle è usato come un colpo energetico a impatto, è tutto perfettamente coerente.
Parliamo di coerenza QUALITY, naturalmente.
Comunque, da questo punto in poi il titolo della puntata perde completamente senso… oh beh, anche prima non è che ne avesse molto in effetti, dato che abbiamo visto più Frodi vs Utgardar che Aiolia vs Andreas.
In tutti i modi, Dohko, da degno principe del brivido dell’otium, accoglie con entusiasmo l’arrivo di un terzo elemento: giustamente, meno lavoro per lui; Saga dal canto suo raccomanda ad Aiolia di star fermo e Dohko, dando ragione al Gemello, gli dice di fare il bravo Miciolia e stare giù
e con gli altri si prepara ad attaccare Andreas, sconfiggendo il quale, dice Mu, fermeranno anche la crescita dell’albero.
I tre uniscono di nuovo le forze e Andreas è stupito nel vedere che i loro attacchi hanno effetto su di lui: nonostante si tratti di tre Gold Saint, non dovrebbero potergli nuocere!
Inoltre la cicatrice lasciatagli dalla freccia di Aiolos continua a infastidirlo e il Celebrante si chiede se il Sagittario non gli abbia fatto solo credere di averlo mancato; Dohko si accorge dell’interferenza che la ferita provoca su Andreas e i tre guerrieri d’Athena decidono di cogliere la palla al balzo e attaccarlo nuovamente: dovrà pagare con la vita l’affronto fatto alle anime dei Gold Saint e alle Armature Dorate! Andreas viene quindi ripetutamente colpito e sbalzato via e i rami e le radici di Yggradsil che usa come difesa vengono facilmente distrutti; tuttavia lui è ancora vivo, anche se l’occhio sinistro sembra dargli sempre più noie. Il Celebrante comincia dirne di ogni ad Aiolos, nella sua opinione reo di prendersi gioco di lui anche da morto, quando all’improvviso “qualcosa” si risveglia e prende il controllo della sua mano sinistra;
Andreas tenta di opporsi senza riuscirci e colui che lo controlla riesce ad arrivare al suo occhio sinistro e a strappare da esso quella che appare proprio essere la freccia di Aiolos.
L’entità che è in lui ora sembra essere libera di uscire allo scoperto e rivolge parole di disprezzo ai Gold Saint; Mu si domanda se si tratti di Odino, ma secondo Dohko non è così: è una divinità malvagia che sta consumando il corpo di Andreas!
Nel frattempo il Celebrante sembra essere stato completamente soverchiato, tanto che persino i suoi occhi e capelli hanno cambiato colore; si lancia sui Gold Saint con forza e velocità incredibili, arrivando a mettere a tappeto Saga e Mu e catturando Dohko con le radici di Yggdrasil.
Ma il Gold Saint della Bilancia non si fa spaventare e afferma che gli attacchi di Andreas gli fanno il solletico; il Celebrante tenta allora di stritolarlo con le radici, provocando la reazione di Saga e Mu, con quest’ultimo che si prepara a usare la daga d’oro per goddizzare; Dohko però li ferma, dicendogli di ponderare bene le loro mosse, visto che loro due sono quasi al limite (in realtà anche lui non dovrebbe esser messo meglio, dato che i soliti segni violacei sono comparsi sui volti di tutti e tre) e che se uno di loro venisse sconfitto lì, scomparirebbe l’unica possibilità di battere l’avversario.
Saga però non ha intenzione di ritirarsi, nemmeno se è il vecchio maestro a chiederglielo, ma Dohko, con il ghigno di chi la sa lunga, gli ribatte che non gli ha mica chiesto di ritirarsi… quello che deve fare, piuttosto, è usare più saggiamente il proprio potere.
Saga e Mu sono sorpresi, ancor di più quando Dohko esclama che è il momento! In quell’istante, alle sue spalle si compongono i mandala del Tenbu Horin: è ovviamente Shaka, che il vecchio maestro apostrofa affettuosamente, ringraziandolo per il tempismo.
Shaka dice a Dohko che non deve aver fretta, era necessario che portasse il suo Cosmo ai limiti estremi per poter sconfiggere l’avversario; quindi il Saint della Bilancia con fare speranzoso gli chiede se ad Andreas ci penserà lui e Shaka risponde sicuro che è proprio così.
Il Cavaliere della Vergine afferma che quell’essere si sta cibando del corpo di Andreas come parte di un piano volto alla sua completa rinascita e rivela infine l’identità del malvagio dio che minaccia Asgard e il mondo intero:
Il Sacro Guerriero asserisce che porrà fine a tutto ciò, apre gli occhi e goddizza, lanciando poi un Ohm per togliere tutti i sensi a Loki.
Il piano riesce, ma ovviamente la perdita dei cinque sensi non fa né caldo né freddo a un dio… Loki colpisce quindi il Saint, intrappolandolo poi nelle radici e si fa beffe di lui, dicendogli che è un imprudente se pensa di poterlo battere con quel livello di potenza; però Shaka, sul cui volto sono comparsi i segni degli Einherjar, senza batter ciglio (a-ha) gli risponde che a peccar d’imprudenza è lui! E proprio in quel momento, alle sue spalle compaiono Saga, Dohko e Mu nella posa dell’Athena Exclamation!
Compito di Shaka era dunque solo prender tempo, permettendo ai compagni di raccogliere le energie residue per il colpo proibito (a proposito, poi parliamo un po’ anche delle motivazioni della proibizione) e Dohko aveva solo finto di fare il fancazzista!
Cioè, solo per quanto riguarda quest’occasione, intendo.
Ad ogni modo, l’albero inghiotte anche il Saint della Vergine e il vecchio maestro afferma che non sprecheranno quel varco; i tre, consapevoli che comunque quel colpo li ucciderà nell’istante in cui lo lanceranno, elevano il Cosmo, lasciando il resto nelle mani di Aiolia.
Goddizzano – finalmente vediamo anche la versione God Cloth dell’Armatura dell’Ariete… giusto in tempo per la sua uscita di fine Agosto – e lanciano l’Athena Exclamation, che avvolge in tutta la sua incredibile potenza l’Yggdrasil e Loki, che prima di essere inghiottito dalla luce del colpo, urla che è tutto inutile, perché non potranno vincerlo.
Nel post puntata vi è l’immediato seguito della vicenda: Aiolia si risveglia nella stanza in cima all’Yggdrasil, ormai completamente distrutta dall’Athena Exclamation; Dohko, Saga e Mu sono a terra, sfiniti dalla tecnica usata, ma lo rassicurano dicendo che hanno distrutto il corpo di Andreas prima che Loki potesse risorgere del tutto; in quel momento però, dalla terra sorgono le radici dell’albero che li catturano e mentre queste li trascinano in basso, i quattro si rendono conto con sconcerto che il frutto continua a crescere!
Ora scusate se rompo giusto prima della preview di puntata con una delle mie solite digressioni, ma vorrei spendere due parole riguardo all’Athena Exclamation di questo episodio: mentre scrivevo il recap ne ho sentite/lette davvero di ogni, ma in generale il concetto più ricorrente in proposito è “banalizzazione”.
Io però non sono d’accordo.
O meglio, io piuttosto che di banalizzazione, riguardo all’Athena Exclamation parlerei di sdoganamento; tuttavia, questo non è un problema né di codesto Soul Of Gold, né delle altre opere successive alla classica in cui essa appare, ma piuttosto un qualcosa di già presente nella serie originaria successivamente alla sua primissima apparizione: infatti già il suo secondo utilizzo è scevro del peso emotivo (sì, vi sono sia la rabbia del tradimento che il dolore dei rinnegati, ma questo è dovuto alla situazione stessa dell’Hades Sanctuary, più che essere legato al colpo in sé come contro Shaka) della tormentata vicenda iniziale, con Mu, Milo e Aiolia che non si fanno più di tanti problemi a rispondere all’Athena Exclamation dei rinnegati (che potevano esser giustificati dal fatto che ormai nella loro ottica, l’onore alle ortiche l’avevano già buttato nel giardino dei Sala) con un’altra Athena Exclamation, che viene usata praticamente come il colpo segreto dei Gold Saint.
E a questo discorso si lega quello dei motivi della proibizione di cui accennavo poco più su, motivi che tanto fanno discutere ogni volta che viene usata la Athena Exclamation; diciamolo subito, la situazione sin dall’inizio NON è chiara, perché se è vero che per prima cosa viene affermato che è un colpo vietato dalla dea a causa della sua enorme potenza distruttiva, che può esser pari al Big Bang, immediatamente dopo viene affermato che è proibito a causa del fatto che si tratta di un colpo scorretto, perché usa la forza di tre Gold Saint contro un avversario solo… chiariamo, questa girandola di affermazioni contraddittorie anche l’una a ridosso dell’altra non è niente di nuovo nel panorama saintseiyano o in generale degli shonen di mazzate, ma capisco che per gli amanti della continuity e della coerenza interna possa essere motivo di sconcerto e discussione… vi do un consiglio spassionato, non perdete troppo tempo dietro a queste questioni: negli shonen si rettificano – o retconnano, per dirla con l’antico linguaggio nErdico – fatti e misfatti nel tempo di un respiro, non vi affezionate/attaccate troppo a parole, concetti e situazioni, lo dico per voi.
Tornando infine al merito della puntata e in riguardo all’efficacia dell’utilizzo dell’Athena Exclamation nell’episodio, anche qui le critiche sono state tante e in proposito, non mi dissocerò né concorderò, perché ritengo che sulla vicenda si possa attualmente dire poco di concreto, dato che ancora non sappiamo come e perché Loki sia ancora in giro nella prossima puntata.
Posso solo esprimere l’opinione che mi deriva dalla visione di questo episodio: personalmente l’idea che mi sono fatta è che gli stessi tre Cavalieri d’Oro fossero consapevoli che, anche goddizzando, l’Athena Exclamation non sarebbe bastata a sconfiggere definitivamente Loki, tanto che da subito lasciano il resto nelle mani di Aiolia, cui hanno fatto risparmiare energie in precedenza (perché proprio lui? Ma naturale, in quanto attuale protagonista, è il Raccomandato delle Leggende di turno, su, non fatemi parlare dell’ovvio ;P).
Certo, magari si riferivano solo al frutto… oppure no.
Per adesso, non lo sappiamo
Quindi, utile? Inutile? La mia risposta attualmente è “non ne ho idea, perciò ritengo che per ora sia infruttuoso (tanto per rimanere in tema di frutti XD) disquisirne”, semplicemente perché non abbiamo ancora visto nulla di relativo, se non brevi scampoli nel post puntata e nell’anticipazione.
E a proposito della preview!
Next Episodio: Aiolia viene privato della sua Cloth (sì ormonose, spiacente, gli abiti ce li ha ancora), ricompare Aiolos e si rivede pure Hilda… Loki nel frattempo guadagna l’armatura da divinità malvagia DOC… hai mai sentito la QUALITY dentro di te?