Durante il Fanservice di Mille Giorni contro Camus, Milo cade in una slealissima trappola di fuoco di Surt, God Warrior che si spaccia come nuovo BFF del redivivo Saint di Acquario. Lo Scorpione, indebolito da Yggdrasil e ferito grazie alla genialata di Camus di scagliargli addosso una Diamond Dust alle spalle mentre era impegnato ad affrontare Surt, sembra essere in grossa crisi, quando in suo soccorso giunge inaspettatamente Saga di Gemini.

La città di Odino, Asgard, è nuovamente in pericolo e questa volta saranno proprio i Cavalieri d’Oro a doversi scomodare per salvare Hilda. Destinazione: il leggendario Albero Yggdrasil, Deus ex Machina di questa nuova ed incredibile serie che ci catapulta all’improvviso in una comedy più che in uno shonen. E mentre Aiolia, Mu, Lyfia, Dohko e Aldy si sono già messi in viaggio verso la meta, gli altri dove saranno? Andiamo a vedere.

Leo Aiolia è ancora sofferente per i marchi neri e Lyfia decide di lasciarlo in balia degli eventi per cercargli dell’acqua, mentre fuori la neve è caduta abbondante (‘nuff said…). Nel frattempo, Taurus Aldebaran scova il famoso Colosseo di Asgard, dove Libra Dohko ha deciso di fermarsi per una scazzottata e un bicchierino. Intanto Lyfia, che da brava asgardiana ha rischiato la morte per assideramento, viene salvata da una vecchia conoscenza…

Tutti abbiamo dei precisi criteri quando arriva il momento di decidere se continuare a vedere o meno un anime. Per molti è la storia, per altri i disegni o l’insieme delle due cose; io – al contrario – ho un metodo molto più semplice e maturo: l’opening. E quindi, in attesa del recap del secondo episodio, parliamo di quello che conta davvero; che io lo so benissimo che non state guardando altro dal 24 Aprile.

I Cavalieri d’Oro sono tornati a nuova vita, Aiolia è ad Asgard e la città di Odino è di nuovo in pericolo. Ci sono Sette nuovi God Warrior e sono talmente pushati che le Gold Cloth, da sole, non bastano a farli a fuori. Eccovi il recap del primo episodio di Soul of Gold, serie che la Bandai ha fatto realizzare alla Toei Animation per venderci le God Cloth dei Cavalieri d’Oro. E la cosa triste è che ci riusciranno.

Di questo film ormai si parla da cinque anni e si è detto tutto il possibile ancor prima dell’uscita Giapponese. Pochi sono quelli che hanno cambiato idea ed ancor meno sono quelli che hanno avuto il coraggio di ammetterlo. Ricordate sempre: le basse aspettative fanno miracoli, e con Legend of Sanctuary aiutano parecchio. Un saggio una volta disse: “Chiudi gli occhi e fai finta che sia un brutto sogno. E’ così che vado avanti”. Riassunto perfetto.

Avete presente i Batman di Nolan? Sì, certo che li avete presente. Ecco, Man of Steel è un film di Nolan che si avvale della regia energica di Snyder. Come tale si porta dietro una fortissima connotazione realistica che distrugge completamente il lato fumettistico di Superman, sostituendolo con una potente componente sci-fi. In tutto questo, il nostro eroe ha finalmente imparato a mettersi le mutande sotto la calzamaglia. Dio, grazie.

Grazie, J.J., come riesci a fare pubblicità virale tu, non ci riesce nessuno. Negli 800 trailer che sono stati rilasciati non si vedeva altro che azione, gente che correva e roba che esplodeva. Come al solito hai glissato su quello che era il cuore del film perché Into Darkness non è assolutamente ciò che ti aspetti. Dimmi la verità: tu non avresti mai compiuto l’insano gesto di far vedere la spada doppia di Darth Maul già nel trailer, vero? Lucas, coglione.

Sono quattro le fasi che si possono attraversare dopo aver visto Prometheus. La prima assomiglia molto alla sensazione di aver appena assistito all’episodio Pilota di un qualche Serial Americano. La seconda è quella di voler picchiare Ridley Scott e Damon Lindelof. La terza è quella di andare sulla Xenopedia e leggere le congetture di migliaia di nerd. La quarta è ammettere che, dopotutto, la curiosità addosso te l’ha messa.

A distanza di sette anni da Batman begins, Christopher Nolan chiude la saga del Cavaliere Oscuro barattando il suo solito cocktail di perfezione e freddezza con quel bicchiere di emozioni che un po’ tutti aspettavamo di mandar giù. Ne esce il prodotto più imperfetto della sua carriera; ma proprio per questo risulta essere il più sentito ed avvolgente. Ci sono voluti sette anni e tre film ma finalmente l’ha capita: ha inserito il Batwing.